Bologna 2021-26. Rispuntano le ronde tra Bolognina e stazione (bolognatoday.it)

I militanti della "Rete dei Patrioti" che questa 
notte hanno pattugliato le strade

“Spaccio a tutte le ore del giorno e della notte,  risse a colpi di coltello, accetta e bottigliate sono purtroppo sempre più frequenti soprattutto nella zona di Piazza venti settembre dove agiscono impunemente pusher magrebini e centrafricani”.

Nella giornata di ieri, due uomini e una donna nella zona hanno rapinato tre persone: uno dei due è stato arrestato e l’altro è stato denunciato mentre la donna è fuggita.

Lo dichiara la Rete dei Patrioti con i militanti che questa notte hanno pattugliato le strade della Bolognina e della zona stazione: “Zone tristemente note per essere completamente fuori controllo – si legge nella nota – Per una notte la zona è tornata in mano agli italiani per bene”.

Rispuntano quindi le ronde, questa volta a opera della “Rete” che riunisce movimenti, associazioni e comitati di estrema destra nata a ottobre del 2020 a Montecatini.

In città, come si legge sul sito, aderisce alla rete “Bulaggna Dsdadet”, movimento nato nel 2017 da un gruppo di tifosi che frequentano la curva dello stadio Dall’Ara.

Làbas, nessuno è al di sopra della legge (ilrestodelcarlino.it)

di ANDREA ZANCHI

l Tar boccia l'assegnazione di vicolo 
Bolognetti a Làbas, 

sollevando questioni amministrative e politiche. Il silenzio del Pd e le sfide della giunta nell’affrontare il mondo dei collettivi.

Nessuno è al di sopra della legge. Il principio, ovvio e quasi banale in uno stato di diritto, è stato ribadito pochi giorni fa dalla sentenza con cui il Tar ha bocciato l’assegnazione di vicolo Bolognetti a Làbas, accogliendo il ricorso della cordata concorrente sconfitta nel bando del 2019.

Una sentenza che ha fatto scalpore per le motivazioni e per gli effetti politici, ben manifestati dal tentativo del sindaco di derubricare la questione come una che sta “al centesimo posto rispetto ai problemi dei cittadini”.

Sul tappeto restano alcuni problemi che, se non al primo posto, sicuramente stanno a cuore a una fetta non trascurabile di bolognesi, compresi tanti che hanno votato per Lepore.

Il primo è di tipo tecnico-amministrativo, ma che va a toccare la qualità complessiva della vita civile e partecipativa della città: se è vero, come dice la sentenza, che la decisione della commissione ha avuto aspetti “manifestamente irragionevoli” e che non ha considerato che l’offerta dell’associazione afferente a Làbas aveva “sottostimato di 161mila euro il costo del canone di locazione” allora significa che nella macchina amministrativa del Palazzo c’è qualcosa che non va. Forse molto.

Sul punto sarà interessante vedere cosa dirà il Consiglio di Stato, a cui il Comune ha fatto prontamente ricorso. Poi c’è il problema politico, ovvero il rapporto tra l’amministrazione e il mondo dei collettivi. Colpisce, ma non stupisce, il silenzio del Pd sulla vicenda, a testimonianza di un partito che, salvo qualche eccezione, pare avere smarrito del tutto la dialettica interna e aver messo al bando le posizioni più moderate.

Non colpisce la corsia preferenziale che Coalizione Civica vorrebbe dare ai collettivi: d’altronde è entrata in maggioranza (anche) per quello. Intriga, infine, sapere come la giunta pensa di risolvere il problema: non tanto quello di vicolo Bolognetti (lì ci penserà la magistratura), ma quello della ‘postura istituzionale’ verso il mondo antagonista. Una cosa è sicura, e non perché le Europee incombono: il tempo delle scelte è più vicino che mai.

Bologna 2021-26. Vicolo Bolognetti, i vincitori: “Subentro immediato a Làbas”. Ma il Comune farà appello al Consiglio di Stato (ilrestodelcarlino.it)

Cosa succede alla luce della sentenza del Tar 
dell’Emilia Romagna che ha capovolto la graduatoria

nuovi assegnatari di vicolo Bolognetti chiedono un “rapido subentro negli spazi” al posto di Labas, alla luce della sentenza del Tar dell’Emilia-Romagna che capovolge la graduatoria. Per Carlo Terrosi di Boart non ci sono ultimatum da dare semplicemente perché la sentenza “è immediatamente esecutiva obbliga il sindaco di Bologna ad ottemperare“. Il Comune annuncia che farà appello al Consiglio di Stato.

In teoria “dovrebbero darci le chiavi stamattina”, rileva Terrosi, alla conferenza stampa convocata proprio in Bolognetti, nell’anticamera di Sala Borsa Lab, anche se sono previsti 60 giorni di tempo per presentare appello.

Di fatto le associazioni vincitrici del bando hanno già pronto il piano B se il Comune dovesse tentennare a lungo: la norma prevede che si possa tornare nuovamente al Tar per chiedere una “istanza di ottemperanza” e in caso di esito negativo su può chiedere la nomina di un commissario prefettizio ad acta. Preoccupa, da questo punto di vista, che il centrosinistra cittadino sia insorto a favore di Labas.

“Mi piacerebbe sentire qualcuno nel Pd che dicesse che è stato fatto un errore e che adesso si deve ottemperare una sentenza”, alza il tono di voce Terrosi. E se si vuole salvaguardare l’esperienza di Labas “c’è Fico, c’è Dumbo, spazi non ne mancano per fare attività”, dice in un altro passaggio della conferenza stampa.

Per le associazioni non c’è tempo da perdere. “Siamo molto contenti della sentenza – dice ancora il presidente di Boart – ma arriva a quattro anni dalla presentazione del ricorso, i tempi della giustizia sono stati un po’ lunghi. C’è già stato un danno sociale, culturale ed erariale alla città di Bologna. Ora il Comune non continui il contenzioso”. Per i ricorrenti al Tar con la sentenza arrivata nei giorni scorsi si è fatta giustizia.

Il Comune farà appello

Il Comune di Bologna ricorrerà in appello alla sentenza del Tar, chiedendo contestualmente la sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato.

“Siamo convinti di aver operato correttamente – spiega l’assessore Laudani – e dopo una disamina della sentenza con i nostri legali abbiamo deciso di impugnare la decisione del Tar, confidando nel buon esito del giudizio di appello. Rileviamo che la sentenza arriva fra l’altro a pochi mesi dalla naturale scadenza dell’attuale gestione degli spazi di Vicolo Bolognetti, quando l’amministrazione stava già lavorando alla predisposizione delle procedure per un nuovo affidamento, secondo le modalità introdotte dal nuovo Regolamento adottato dal consiglio comunale nel 2022. Al di là degli aspetti tecnici e amministrativi che seguiranno il loro iter, valutiamo positivamente le attività che sono state svolte in questi anni negli spazi di Vicolo Bolognetti, perché hanno coinvolto migliaia di cittadini offrendo attività di utilità sociale e mutualistiche molto significative, che sono ormai diventate patrimonio della città”.

Bologna 2021-26. “Làbas fuori dagli spazi”. Ma il Comune fa ricorso (ilrestodelcarlino.it)

I nuovi assegnatari: 

“Sentenza esecutiva, Palazzo d’Accursio deve ottemperare” La giunta invece si appella al Consiglio di Stato: “Chiederemo la sospensiva”.

Il Comune ricorrerà in appello alla sentenza del Tar sull’assegnazione degli spazi di vicolo Bolognetti, chiedendo allo stesso tempo la sospensione dell’esecuzione del provvedimento. “Siamo convinti di aver operato correttamente – spiega l’assessore Raffaele Laudani, incaricato dal sindaco Matteo Lepore di seguire la vicenda – e dopo una disamina della sentenza con i nostri legali abbiamo deciso di impugnare la decisione del Tar, confidando nel buon esito del giudizio di appello”.

Il Comune sottolinea che “la sentenza arriva a pochi mesi dalla naturale scadenza dell’attuale gestione degli spazi”, e un nuovo bando sarebbe in preparazione. Il ricorso, però, viene inoltrato al Consiglio di Stato con richiesta di sospensiva proprio per evitare di dover trovare un’alternativa in tempi brevi.

“Valutiamo positivamente le attività che sono state svolte in questi anni negli spazi di vicolo Bolognetti, perché hanno coinvolto migliaia di cittadini offrendo attività di utilità sociale e mutualistiche molto significative, ormai diventate patrimonio della città”. Insomma, la posizione politica del Comune è sempre chiarissima.

Ieri intanto, brandendo cartelli con scritto ‘Legalità’ in mano, i nuovi assegnatari di vicolo Bolognetti hanno chiesto un “rapido subentro negli spazi” al posto di Labas. Per Carlo Terrosi di Boart non ci sono ultimatum da dare perché la sentenza “è immediatamente esecutiva e obbliga il sindaco a ottemperare”.

In teoria “dovrebbero darci le chiavi stamattina”, ha rilevato Terrosi. “Non vogliamo negare il valore delle attività sociali che si sono svolte ma qui servirebbero, in una zona delicata, i servizi sociali del quartiere, quelli ufficiali, a cui invece son state chiuse le porte”. Le associazioni vincitrici del bando hanno già pronto il piano B se il Comune dovesse tentennare a lungo: la norma prevede che si possa tornare nuovamente al Tar per chiedere una “istanza di ottemperanza” e in caso di esito negativo si può chiedere la nomina di un commissario prefettizio.

“Aspetteremo il primo aprile. Se non succederà nulla, inoltreremo l’ottemperanza”. La relazione dei ricorrenti è avvenuta al primo piano di Vicolo Bolognetti, nell’anticamera di Sala Borsa Lab. Sotto, proprio all’ingresso, Làbas ha lasciato a tutto volume un totem video dal quale uscivano una serie di rivendicazioni. “Mi piacerebbe sentire qualcuno nel Pd che dicesse che è stato fatto un errore”, ha chiosato Terrosi.