Il primo Maleducato di Bologna (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli
Venerdi' scorso, 
in sede di question time, in precedenza sono state ratificate le sostituzioni di un consigliere e la nomina della nuova vicepresidente del consiglio comunale.
Bene, tutto a norma, prassi se si vuole. Eppure, per chi vuole su YT c’e’ la ripresa, la neo vicepresidente si avvia per fare il discorso d’insediamento e poco prima si avvicina alla poltrona ove siede colui che alcuni chiamano sindaco.
Esso, senza neanche alzarsi o degnarle uno sguardo, le allunga una manina moscia sulla richiesta di lei.
Lei inizia un breve discorso farcito di emozionanti ringraziamenti istituzionali, educati, ricambiati dalla presidente accogliente e sorridente.
Esso, non ascoltando, confabula per tutto il tempo con un collaboratore. Zero applausi dello stesso ad ambedue, diversamente dai piu’ rispettosi consiglieri, civilmente ben piu’ consci del proprio ruolo anche se un qualche ruolo tocca a rappresentanti di minoranza.
Evidentemente

PD Bologna, il regime rosa 14 – 20.11.2022 (diario.world)

   

L’ex Mercatone occupato: «Ci andiamo ad abitare, il Comune è ipocrita»|Foto

Nuova occupazione in via Stalingrado: attivisti dentro un magazzino

Lepore: «Il Pd deve diventare popolare o scomparirà»

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Bologna: sfitti, vuoti, in ristrutturazione. Mille alloggi pubblici non hanno inquilini

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Congresso Pd, i dubbi di Lepore sulle primarie

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Manifestazioni e imbrattamento sede Confindustria. Lepore: “Si mantenga rispetto dovuto alla città”

Fatti non foste a viver come Lep(o)re…

PD Bologna, il regime rosa 07-13.11.2022 (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli (diario.world)

Le fughe della Lep(o)re

Nel fine settimana un’improvvisato corteo del CUA ha attraversato il centro storico della città proponendo una serie di azioni di dubbio gusto, tra le quali l’impiccagione di un manichino che rappresentava il presidente del consiglio.

Ovviamente si è scatenata una canea di reazioni, giustificabili, sul messaggio violento. Reazione ben più soft da parte della maggioranza politica di Bologna avvenne invece quando, qualche anno fa, accadde una medesima esposizione macabra con il “mostro” Salvini in occasione di una polemica visita ad un campo Rom.

Detto tutto ciò , colpisce la spianata di richieste urlate a tutti i media di punizioni ferree per i protestatari da parte del nostro primo cittadino. La sua vicesindaca, non la mia, ha aspettata solo la sera successiva di quella giornata per stigmatizzare l’impiccaggione, nonostante nella mattina si era tenuto un question time in consiglio comunale e dove tutti i consiglieri, anche di maggioranza, iniziavano il proprio intervento con una nota di biasimo contro il CUA.

Due coincidenze? Può darsi, ma…

Nella mia istintiva diffidenza nel confronti di questa giunta, dovuta ad una frankestiana amalgama di forze politiche in antitesi tra loro, il pensiero è scattato subito verso l’ipotesi che il terrore di poter perdere due infrastrutture (tram e passante) possa aver fatto scattare l’ansia del sindaco schierandosi con inusuale tempismo con il governo. Della serie: io mi sono fatto eleggere per inaugurare la di ogni e questo viene prima di ogni “amicizia” passata e tollerante verso una certa sinistra (?). Basterebbe ricordarsi della vergognosa vicenda dell’XM 24.

Marcel Jacobs farebbe bene a guardarsi alle spalle, c’è chi può correre molto più veloce.

Ma forse sbaglio.

di Mauro Felicori (FB)

Pesci

La sardina Mattia Sartori ha deciso di iscriversi alla costituente del PD; poi – ha dichiarato – se il risultato finale non gli piacerà, non si iscriverà al PD.

In cosa per lui un partito differisca da un autobus è una domanda credo legittima. Come prenderanno le sue parole gli altri costituenti – in estrema sintesi: “discutiamo pure, ma se il risultato finale non mi piacerà, me ne andrò” – è per me ragione di curiosità.

Del resto la sardina – che peraltro mi è molto simpatico, anche per questa sua irregolarità – ha buoni maestri, i Bersani, i D’alema, che dopo una vita in maggioranza, essendosi trovati per la prima volta, e già in tarda età, in minoranza, se ne uscirono dal PD, distruggendo per sempre – non ci crederete, ma me ne dolgo – l’idea di un partito plurale in cui si co-opera e spesso ci si sopporta in nome di più alti valori: right or wrong, my party.

Paola De Micheli: «Bonaccini grande amministratore ma per il Pd serve una donna»

Manichino di Meloni, indagini per vilipendio e danneggiamento

Manichino di Meloni a testa in giù al corteo dei collettivi antagonisti

L’archistar Cucinella: «Per la mia Foglia una protesta fuori misura»

   

Manichino della Meloni a testa in giù, già identificati i primi antagonisti

Bologna, il Pd tra congresso e rottamatori. Benamati: “Si ascoltino i giovani”

Mattia Santori invita le Sardine a partecipare al congresso Pd. Ma dove è finito il movimento?

Pd, gli autoconvocati contro Bonelli: “L’ha eletto il Pd a Imola, e ora va con Conte. Un altro successo…”

Merola: “Ora basta. Il Pd sia un partito socialdemocratico, non subalterno al M5S né al neoliberismo del Terzo polo”

Congresso Pd, si allarga il gruppo degli autoconvocati a Bologna

Lepore: “No a selezione migranti, Bologna accoglierà”

Congresso PD, Santori si iscrive: “Ricambio delle leadership, Shlein persona capace”

Fatti non foste a viver come Lep(o)re…

PD Bologna, il regime rosa 24 – 30 ottobre 2022 (diario.world)

Da Roma stop alla fronda dem:«Non si azzoppa il futuro Pd»

Sul destino delle scuole Carracci prof e genitori sono in rivolta

Bonaccini boccia la road map Pd: «No a un congresso infinito»

Il Cua occupa palazzo storico in centro.

Rivolta nel Pd, Di Noi scuote il partito: “Basta fare melina, i dirigenti hanno fallito”

Congresso parallelo Pd, Rosy Bindi: “Stop al renzismo”

Scuola Bologna, il risiko delle classi fa discutere. Boom di no nella petizione online

Rosy Bindi: “Il Pd? Oggi è come un cane messo a guardia di un campo d’aglio”

Bersani: “Caro sindaco, da Bologna parta un movimento progressista”

Lepore: “Caro Bersani, battiamoci per uno spazio politico nuovo”

Lepore e Nardella lanciano il Pd dei sindaci: “Meritiamo la leadership del partito”

Schlein: “Per la Meloni la pacchia è finita. Con il Pd per sfidare la destra”

Lepore contro i manifesti “Pro vita” e “Stop Gender” invece aManifesti Pro Vita vietati. Il Tar riconosce le ragioni del Comune di Rimini

Amministratori PD autoconvocati a Bologna: “Gruppo dirigente staccato dalla realtà”

Mossa a sorpresa sul Passante, 5 Stelle chiede lo stop a Salvini, Fdi: “Doppiogiochisti”

Occupato edificio di Alma Mater: “Troppo morbidi con i collettivi. Fuori subito”

Chi è Irene Priolo, neo vicepresidente della Regione (che prende il posto di Schlein)

Passante, nuovo governo mette nel mirino anche il Tram (bolognatoday.it)

Fatti non foste a viver come Lep(o)re…

PD Bologna, il regime rosa 17 – 23 ottobre 2022 (diario.world)

di Carlo Terrosi (FB)

Un altro episodio di violenza in zona universitaria a Bologna: stavolta sono state aggredite e picchiate due ragazze. Si può tollerare che questa sia la norma nel cuore storico, monumentale e culturale della città?


Giunta Lepore: bilancio di un anno di mandato…. Alcuni dicono che non si sia fatto granché, che i problemi della città sono ancora tutti li..Ma non è vero. Almeno due cose sono state fatte:
– un sacco di dichiarazioni alla stampa;
– la gara d’appalto da 320 milioni per il tram;
…direi che gli obiettivi di mandato sono stati perfettamente raggiunti.

C’è uno spunto interessante nella conferenza stampa del Sindaco di Bologna di questa mattina, la richiesta al governo di donare alle città una parte del patrimonio demaniale per costruire case popolari. Senza dirlo, è l’esatto opposto di quello che fa il Comune di Bologna da oltre dieci anni, da quando ha cominciato a venderle piuttosto che a costruirle.
Ora, sommando la domanda di case delle famiglie a basso reddito a quella dei turisti e degli studenti, si capisce che non basta che Emily Clancy abbia fermato la grande svendita (che pure è un merito), è chiaro che la città deve crescere e, se non vogliamo consumare suolo agricolo, dobbiamo ripensare e ridisegnare la città costruita, a cominciare dalle caserme.
Anziché continuare a scialare danaro pubblico nei contributi all’affitto, bisogna ricominciare a costruire. A questo fine non c’è solo l’ACER, che non pare abbia raggiunto chissà quale efficenza; non ci sono solo le cooperative a proprietà divisa, che tanto piace alla piccola borghesia, ma c’è anche il modello, il mio preferito, delle cooperative a proprietà indivisa (nella foto le Popolarissime di via Vezza/del Lavoro)

Bologna, l’ex assessore Aitini contro il sindaco Lepore: «La montagna ha partorito un topolino» (corriere di bologna)

Sul bilancio del primo anno di mandato piovono anche le critiche della minoranza riformista del Pd marginalizzata alle amministrative

Non ci sono solo le critiche del centrodestra a mettere in discussione il bilancio del primo anno di mandato presentato dal sindaco di Bologna Matteo Lepore. Anche la minoranza riformista del Pd, marginalizzata ai tempi delle Amministrative e rimasta da allora un pungolo nel partito a trazione leporiana, il 18 ottobre ha deciso di dire la sua.

«Mi pare che, al di là del gigantesco sforzo narrativo, in questo primo anno di mandato la montagna abbia partorito un topolino. C’è tanto su cui lavorare. Tanto», ha scritto sui social l’ex assessore Alberto Aitini, incassando oltre 200 mi piace. Tra i commenti anche quello della coordinatrice bolognese di Italia Viva, Lina De Troia. «Neanche il topolino, basta guardare in giro. Lo spazzino di quartiere? Bologna la zozza. Poliziotto di quartiere? Risse, stupri, furti in aumento. Il resto fuffa — scrive la renziana — ma siamo la città più progressista d’Italia».

«Il Bologna-centrismo si è acuito»

Dario Mantovani, sindaco di Molinella che all’ultimo congresso del Pd bolognese ha rappresentato l’area riformista, invita ad allargare lo sguardo al territorio metropolitano.

«Basta guardare la cartina per rendersi conto che i Comuni con le fragilità più alte sono quelli dove il centrodestra vince o va avanti», sottolinea Mantovani, per cui «dopo un anno, a parte un po’ di scelte nominalistiche o simboliche, siamo ancora sulla china. Non mi sembra ci sia stato un cambio di passo». Anzi, sottolinea il sindaco che allo scorso congresso sfidò l’attuale segretaria del Pd Federica Mazzoni, «il Bologna-centrismo, invece che diminuire, mi sembra si sia solo acuito». Un esempio? Il Pnrr.

«Si sperava che portasse grandissime risorse su tanti Comuni sotto i 15 mila abitanti. È successo in parte per quelli un po’ più strutturati, ma la maggior parte dei Comuni — dice il leader della minoranza dem — ha avuto difficoltà a raggiungere queste risorse e i soldi nei piani integrati della Città metropolitana si sono concentrati quasi tutti sui progetti del capoluogo». Il divario tra centro e periferia insomma, sostiene Mantovani, si è acuito. Il voto per la giunta Lepore dunque è insufficiente? «Io pongo temi politici, non do voti. C’è una questione che riguarda la Città metropolitana. A un certo punto le politiche vanno sostanziate con i fatti».


Bologna città triste e governata male (diario. world)

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