Patetiche sinistre / Occupazioni e Passante, lo sfogo di Clancy: «Basta con insulti e odio» (corrieredibologna)

di Francesco Rosano

LO SFOGO

La vicesindaca (in quarantena) e gli attacchi dalla sinistra «pura»: «Non si può tollerare l’occupazione del patrimonio pubblico»

Bologna – Non c’è solo il Covid (la vicesindaca di Bologna è da poco positiva, ma non risultano altri casi collegati in giunta) a rendere meno piacevoli del solito le festività natalizie di Emily Clancy.

Insieme a Coalizione civica, la vicesindaca bolognese è finita nel mirino della galassia della sinistra «pura», che sui social ha sommerso di critiche (e spesso di offese) Clancy e la lista alleata con il Pd per le posizioni degli ultimi giorni sugli sgomberi delle case occupate Acer e, ovviamente, per il voto favorevole sul Passante autostradale.

Tanto che alla vigilia di Capodanno, Clancy ha deciso di chiedere un time-out con un lungo post su Facebook: «Ringrazio tutti quelli che hanno speso il loro tempo per scrivermi, anche chi lo ha fatto per esprimere con educazione il suo disappunto. Non credo che abbiano invece alcuna utilità sfoghi e attacchi sui social, pane quotidiano di questi tempi ma non per questo meno indigesto».

Nessuna tolleranza

È stato lo sgombero del 23 dicembre in via Zampieri, dove le forze dell’ordine hanno liberato due appartamenti trovati vuoti al momento dell’intervento, a sancire il primo strappo.

«Non si può tollerare l’occupazione del patrimonio pubblico che l’amministrazione deve assegnare a chi ne ha bisogno: non sarebbe corretto far passare il messaggio che alcuni, in quanto occupanti, possano passare davanti a una graduatoria», ha subito messo nero su bianco la vicesindaca con delega alla Casa e all’Emergenza abitativa, finendo nel mirino di chi da sinistra non condivide il profilo di lotta e di governo di Coalizione civica.

«Un passo alla volta verso il legalitarismo di destra», scrive Michele, mentre Andrea la butta sul sarcasmo: «Per un attimo avevo pensato di trovarmi davanti a uno sgombero di destra, ma ora leggendo il post mi accorgo che è uno sgombero di sinistra». Qualcuno prende le difese della vicesindaca («Non si occupano le case popolari, se non simbolicamente», scrive Andrea), ma in molti attaccano il via libera agli sgomberi.

«Ci sono centinaia di case vuote Erp, lasciate al degrado — scrive Elia — e all’abbandono. Vi svegliate solo quando vengono occupate» … leggi tutto

Incapaci / Passante Bologna notizie, la maggioranza già sbanda (ilrestodelcarlino.it)

di ROSALBA CARBUTTI

I Verdi andranno in piazza: pronti al ’no’ 
sulla delibera. 

Coalizione civica: “Opportunisti”. Il M5s: “Ora contano le mitigazioni green”

Il Passante mette in crisi la maggioranza. Che, al primo giro di curva, a differenza da quanto auspicato da Matteo Lepore, già inizia a sbandare. Lo scontro è tutto a sinistra con i Verdi da una parte che ufficializzano lo strappo annunciando di scendere in piazza sabato, e Coalizione civica che, invece, va all’attacco accusandoli di “opportunismo”, pur non rinnegando le manifestazioni del passato contro l’allargamento di tangenziale e autostrada.

A dare manforte a Coalizione anche il M5s, da sempre oppositore del Passante: “Dispiace che i Verdi che hanno aderito a questa coalizione, e, solo grazie al premio di maggioranza, sono riusciti a eleggere un consigliere, oggi si sfilino da un impegno importante che hanno sottoscritto”.

A finire nel mirino la nota firmata dai nuovi co-portavoce provinciali di Europa Verde, Valentina Marassi e Danny Labriola: “La nostra posizione sul Passante non è una novità, l’abbiamo sottolineata in campagna elettorale. Siamo in maggioranza e continuerà il nostro impegno per realizzare i punti concordati con il sindaco, ma non possiamo sostenere un’infrastruttura che aumenta traffico e inquinamento”.

Da qui, è quasi scontato che anche in consiglio comunale (probabilmente lunedì 20) voteranno no alla delibera di collocazione urbanistica dell’opera. Il consigliere delegato Davide Celli (che comunque non scenderà in piazza) è in contatto coi vertici del suo partito e non è escluso che ci saranno interlocuzioni anche con il sindaco di cui è stato apprezzato il pressing per completare il Servizio ferroviario metropolitano.

Parole, quelle dei Verdi, che non piacciono per nulla a Coalizione civica. La gamba sinistra della maggioranza rivendica le migliorie green del nuovo Passante “il massimo che potevamo ottenere”, e con una nota a firma dei due consiglieri Detjon Begaj e Simona Larghetti, spiegano le proteste pregresse, respingendo “lezioni di ambientalismo”: “Noi abbiamo contestato il progetto del Passante fuori e dentro i palazzi istituzionali” … leggi tutto

Soldi buttati / People Mover Bologna, la società risponde alla diffida di Lepore (ilrestodelcarlino.it)

di ROSALBA CARBUTTI

Marconi Express replica (nei tempi) alla diffida. 

Documento al vaglio del Comune. Intanto, è ripartita anche la seconda navetta

Guasti, malfunzionamenti e avarie in un incessante stop and go che ha mandato su tutte le furie il sindaco Matteo Lepore. Da qui, la diffida inviata a Marconi Express con tutta una serie di domande sui motivi di tali inefficienze di quello che doveva essere la monorotaia del futuro: il People Mover. MEx ha risposto punto per punto. La lettera – replica alla diffida del Comune – è arrivata nei tempi ed è sul tavolo di Lepore da lunedì.

Da quello che filtra, però, è ancora al vaglio degli uffici di Palazzo d’Accursio. Si attende, insomma, ancora qualche giorno prima di avere un riscontro da parte del primo cittadino. Che, a metà novembre, sfiancato dalle continue interruzioni, aveva spronato il concessionario dicendo di “non tollerare ulteriori inerzie“, specificando di essere anche pronto ad “attivare tutte le misure sul piano contrattuale e amministrativo per richiamare Marconi Express alle sue responsabilità”.

Nella diffida, si concludeva, con una sorta di aut-aut, paventando la misura estrema “della risoluzione del contratto” in caso “di inadempienza di Marconi Express” e chiedendo un dettagliato riscontro entro 15 giorni.

Nel frattempo la società ha fatto un primo passo facendo ripartire una navetta e, da sabato, anche la seconda (in tutto sono tre, ndr): sul sito, infatti, si legge che i tempi tra una e l’altra (stazione-aeroporto e viceversa) è di 10 minuti, ridotti rispetto ai 15 di quando era funzionante una navetta unica. A questo punto resta da capire come finirà il braccio di ferro tra Comune e Marconi Express.

Da ambienti vicini alla società c’è chi scommette in una sorta di cartellino giallo, con qualche richiesta ulteriore in merito ai controlli o eventuali penalità. Del resto, anche la Regione – che all’inizio ha mantenuto una posizione più soft – venerdì dopo aver ricevuto il piano operativo delle manutenzioni straordinarie sulla monorotaia, realizzato con i soci Integra e Tper, ha chiesto un’accelerazione … leggi tutto

Continuano i guai nel PD Bolognese (diario.world)

Questa è la lettera integrale scritta dell'ex 
assessore bolognese, Marco Lombardo, 
il quale sbatte la porta in faccia alla gestione autoritaria del partito a Bologna. Imposizioni alla base dei militanti, a dir poco dittatoriali, e che hanno avuto il loro culmine nel tacitare ogni perplessità anche dei suoi dirigenti con l’imposizione del candidato, ora sindaco della città. bypassando quindi ogni tipo di votazione nei circoli.
Buona amarezza.
Caro Pd, è arrivato il momento di dirsi addio.
Sono stato uno dei fondatori del partito democratico nel 2007.
Non provenivo nè dai DS, nè dalla Margherita: ero un “nativo”, uno dei tanti giovani che era stato convinto dalla promessa di cambiamento della società italiana che portava con sè l’idea di costruire un partito nuovo, capace di tenere insieme anime diverse.
Sono stati anni belli e intensi, fatti di vittorie e sconfitte, di speranze e di delusioni.
Il PD è stato il primo ed unico partito del mio impegno politico, europeista e riformista. Oggi al livello nazionale, non ritrovo più quello spirito originario.
Si scrive PD, si legge DS. Dal mio punto di vista, l’abbraccio elettorale del M5S al PD è la fine della storia del riformismo nel partito democratico.
Se il punto di riferimento politico dei progressisti italiani è diventato Giuseppe Conte, c’è qualcosa che non torna.
Anche al livello locale, più che una comunità politica esiste un arcipelago di traiettorie personali.
Nel 2015 da vicesegretario, quando insieme a tanti altri chiesi un congresso per dare voce agli iscritti, non venni ascoltato; mi dimisi da ogni incarico (caso più unico che raro, visto che la prassi di tutti è sempre stata quella di mettersi in aspettativa, in modo da gravare sulle spalle del partito per rivendicare un posto).
Da assessore del Comune ho portato avanti le mie battaglie amministrative nel nome di un riformismo pragmatico (dalla tutela dei rider al regolamento sul 5G, dai tavoli di crisi ai diritti dei disabili). Ho dedicato il mio impegno politico ed amministrativo alla comunità, senza avere paracaduti o chiedere mai nulla in cambio.
Questione di stile e coerenza. Sono un uomo di battaglie e non di corrente.
Prendo atto che oggi, in questo PD, non c’e più spazio per battaglie che non siano di corrente. Non c’è spazio per un pensiero riformista, libero ed indipendente. Pur non condividendo nulla delle scelte fatte da Renzi negli ultimi anni, non posso non notare che l’antirenzismo è diventato la nuova variante dell’antiberlusconismo.
Uno stigma che tiene unito tutto per coprire il vuoto di idee e proposte.
Pur non avendo sostenuto al precedente congresso l’ex segretario Zingaretti, non posso non sorprendermi che nessuno si sia mai seriamente fermato a riflettere sul fatto che abbia abbandonato il posto di Segretario, parlando di vergogna nel vedere il Pd impegnato a parlare di poltrone, nel bel mezzo di una pandemia.
Si passa sopra a tutto e tutti, senza autocritica. Si premia chi critica ferocemente il Pd dall’esterno e non chi ne ha cura silenziosa dall’interno.
La critica interna è anzi guardata con sospetto, perché alla lealtà si predilige la fedeltà al capobastone. Così le tradizioni ideali e fondative sono state svuotate di senso, piegate ad una dinamica di potere per il potere. Oltre ai motivi personali sono questi motivi politici che mi hanno convinto a non ricandidarmi in consiglio comunale.
Ora si sta per aprire una nuova stagione congressuale del Pd, ma invece di riflettere sulle ragioni profonde del perché in pochi anni, nella sola area metropolitana di Bologna, si sia passati da 20.000 tessere a poco più di 6.000 iscritti, perché gli organismi interni siano stati completamente svuotati di ogni potere decisionale, perché si sia deliberatamente scelto di colpire al cuore il principio delle primarie di coalizione con ricorsi infondati, perché si sia ridotto un grande patrimonio ad un cumulo di milioni di debiti, si preferisce affilare le armi delle tessere verso un nuovo (ennesimo) scontro tra correnti.
Non mancheranno certo i buoni propositi e le promesse di ridare valore ai circoli ed ai territori, di aprire le porte alla società civile che chiede nuove forme di rappresentanza; ormai non ci credo più. Per questo non rinnoverò per la prima volta nella mia vita la tessera. Una scelta meditata e sofferta, ma convinta.
Caro Pd, prima di lasciarsi, un pensiero di profonda gratitudine voglio rivolgerlo a tutte le volontarie ed i volontari della festa dell’unità che ho conosciuto in questi anni, a tutti le anziane e gli anziani che animano con le tombole e la cucina le case dei popoli, a tutti i giovani che si impegnano nelle iniziative dei circoli.
Siete la parte più bella di questa storia.
Di voi conserverò sempre e solo un dolce ricordo.

Letta farebbe bene a darsi una calmata (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli

Vincere con tanto astensionismo dovrebbe 
dare anche un segnale sulla qualita' delle 
proprie dirigenze locali, ma non credo che ci 
riuscira'.
Lo triste esperienza elettorale bolognese, fatta di pseudo vincenti, zombie e convenienze, aiuta a leggere una deriva su un processo elaborativo di una possibile coniugazione, ora assente, tra societa’ reale e poteri forti gia’ dati.
Vedremo.

Rassegna stampa estera 07/10/2021 (con podcast)

20 persone sono state uccise dopo che un terremoto ha colpito la provincia del Balochistan nelle prime ore di stamattina.

Pakistan earthquake kills 20 in Balochistan province – BBC

L’OMS approva l’uso del primo vaccino contro la malaria

WHO endorses use of world’s first malaria vaccine in Africa – Guardian

Le morti dei bambini negli Stati Uniti per Covid-19 sono un ‘imbarazzo’, dice il capo dei vaccini della FDA

US child Covid-19 deaths are an ‘embarrassment,’ FDA vaccines head says – CNN

Il giudice federale ferma l’applicazione della legge sull’aborto del Texas

Federal Judge Pauses Strict Texas Law Banning Most Abortions – New York Times

Le forze di sicurezza tunisine hanno chiuso il canale di opposizione Zitouna TV e arrestato un presentatore per aver letto una poesia satirica critica nei confronti del presidente Kais Saied.

Tunisia: Police raid opposition TV channel as more arrest warrants issued for journalists – Middle East Eye

Sebastian Kurz è sospettato di corruzione e appropriazione indebita. I procuratori credono che il cancelliere austriaco abbia pagato sondaggisti e giornalisti nella sua ascesa al potere.

Austria’s Kurz under suspicion for bribery and embezzlement in corruption probe – Politico.eu

Il cancelliere austriaco Kurz si difende, respinge le accuse e le bolla come “costruite”.

Der Kanzler verteidigt sich: „Es werden SMS-Fetzen auseinandergerissen“ – Die Presse

L’indecisione dell’UE “mette in pericolo” la sua posizione nei Balcani, dice Von der Leyen

EU indecision ‘jeopardising’ its position in Balkans – Von der Leyen – BBC

La Bulgaria dice alla Macedonia del Nord di smettere di “cancellare” i bulgari

Bulgaria Tells North Macedonia to Stop ‘Erasing’ Bulgarians – Balkan Insight

La Romania sprofonda nella crisi politica dopo la caduta del governo

La Roumanie s’enfonce dans la crise politique après la chute du gouvernement – Le Monde

Cosa sta cercando di ottenere la Serbia con il suo rafforzamento militare?

What is Serbia trying to achieve with its military buildup? – Al Jazeera

In vista delle elezioni, i Pandora Papers gettano un’ombra sul premier della Repubblica ceca

Ahead of election, Pandora Papers cast shadow over Czech PM – Al Jazeera