di Gregorio Dimonopoli
BOLOGNA - Ecco l'ennesima pensata di un discutibile assessore all'in-cultura. Porta la beffa anche alle porte del nuovo anno.
Mentre il messaggio comunale alla cittadinanza posto nel retro della cartolina è condivisibile, il fronte disegnato fa tutt’altro che ridere.
Sono tempi troppo complessi per i quali ci voleva ben altro livello di ironia per sottolinearli e disegnarli. Anzi, e ancora peggio, il fumetto provoca solo irritazione e non sorriso.
Inoltre trovo assolutamente inspiegabile una spesa (stampare costa) mentre sarebbe stato invece coerente aggiungere quella spesa a supporti socio-sanitari.
Ma vediamo l’aspetto discriminatorio.
L’elenco delle iniziative pensate per l’ultima notte dell’anno sarebbe interessante, pur faticando a crederla pensata dal rappresentante della giunta bolognese, ma con un grave handicap: lasciare fuori dalla fruizione degli eventi la maggioranza della cittadinanza, che non possiede connessione internet e che non potrà certo recarsi anche in un piccolo centro di aggregazione o familiare viste le restrizioni previste dal DPCM.
Cosa costava, per esempio, stabilire una convenzione per trasmettere il tutto tramite un canale televisivo locale e dunque visibile da chiunque. La testa c’è o non c’è, soprattutto se si percepisce solo una realtà virtuale.
L’innominabile di cui sopra, peraltro candidatosi anche alla prossima sindacatura, evidentemente ansioso di visibilità tenta l’ennesima patinatura fenomenologica di un momento che sarà invece intimamente vissuto, inevitabilmente. E forse non gli farebbe male leggere anche qualche statistica sull’età media della popolazione cittadina.
Speriamo in un anno migliore, certo, e possibilmente senza svolazzi farfalloneschi per una Bologna che isoli definitivamente alcuni cialtroni.