Bologna 2021

Merola: “Gualmini non si candida”. Ma lei smentisce: “E’ il suo desiderio…” (bologna.repubblica.it)

Il sindaco preme sulle primarie se il Pd non 
troverà accordo su un nome. 

L’eurodeputata: “Deciderò nelle prossime settimane, corretto pensare alle primarie in presenza. Inaccettabili le critiche dall’area Lepore”

“Gualmini ha detto che non si candida” dice il sindaco. E aggiunge, durante un incontro pubblico ai Giardini Margherita: “Gualmini è persona capace e competente – continua Virginio Merola – ma penso anche sia un bene  che quando ci si candida da qualche parte si porti a termine il mandato, per non dare l’idea agli elettori che si usino le istituzioni per altre cose, sono 10 mesi che abbiamo fatto le elezioni europee”.

L’interessata, europarlamentare Pd ex vicepresidente della Regione, contattata da Repubblica, smentisce di aver ritirato la propria disponibilità alla candidatura a sindaco di Bologna. Queste le sue parole: “Come è ampiamente noto, non ho ancora deciso se candidarmi oppure no al ruolo di Sindaco della mia città.   Prenderò una decisione, senza pressioni implicite o esplicite di alcun tipo, nelle prossime settimane, quando avrò chiare alcune informazioni importanti riguardanti Bruxelles e quando avrò pienamente accompagnato il processo di approvazione, nel mio ruolo di componente della Commissione Bilancio, dell’intero pacchetto di risorse finanziarie messe a disposizione dall’UE per combattere la crisi economica e sanitaria in corso In nessuna grande città mi risulta ci siano i nomi e i cognomi  dei candidati sindaci e dunque Bologna non è un’eccezione.” … leggi tutto

Bologna 2021

 di Gregorio Dimonopoli
Bologna ha bisogno di un'amministratore serio, 
non borioso, competente anche del quadro 
internazionale.
Non ci siamo. Zero carisma ma, soprattutto, nessun piano credibile per la citta’. Ha distrutta un’esperienza sociale per… mah.
Meglio altro.

Bologna 2021

Videogame Bologna: Ready? Fight! (dire.it)

di

Ieri la melina sul candidato sindaco giovane, 
oppure esperto, ma anche donna, e perchè no di 
strada, fino a quello "coi baffi", da ora il 
gioco si fa duro.

È da vedere se i duri vorranno cominciare a giocare

La campagna elettorale a Bologna, sponda centrosinistra, si è improvvisamente (e finalmente) impennata. Dopo settimane che, come hanno notato alcuni ‘addetti ai lavori’, si sono contraddistinte per una serie di interviste ‘che non dicevano niente’, ecco irrompere le Sardine.

Fosse una partita a briscola, è come se sul tavolo fosse piovuta una carta (‘carico’ o briscola, scegliete voi) di un certo peso che costringe ad una reazione all’altezza. Sì, perché stavolta l’altolà al teatrino della politica, l’avvertimento a non riportare in scena i “fantasmi del palcoscenico”, l’aver fatto un nome e un cognome (Andrea De Maria), l’esigere primarie di coalizione e l’endorsement per i tre assessori del sindaco Virginio Merola, l’aver spostato la titolarità a decidere chi sarà il candidato fuori dal recinto Pd… Insomma, la cosa ha fatto rumore.

Si è alzato il livello … leggi tutto

Bologna 2021

di (dire.it)

Le Sardine intervengono con un documento 
per bocciare "il teatrino" che sta andando 
in onda a Bologna per la scelta del candidato 
sindaco

Sul tira e molla del Pd di Bologna per la scelta del candidato sindaco per le prossime amministrative irrompono le Sardine. Per dire che no, “il teatrino” che va in onda in questo momento nel capoluogo non è per nulla esaltante e che loro, no: non staranno fermi a guardarlo. Per chiedere le primarie, per ribadire il ‘no grazie’ all’ipotesi che, gira e rigira, alla fine il front runner dem sia il deputato dem Andrea De Maria; per spezzare una lancia in favore del fatto che a indossare la prossima fascia tricolore possa essere uno degli attuali assessori del sindaco Virginio Merola (Matteo Lepore, Alberto Aitini, Marco Lombardo); per, infine, avvisare il Pd che sembra non aver colto e raccolto la spinta dal basso che proprio le Sardine hanno saputo catalizzare alle ultime regionali e incanalare verso una vittoria che non era affatto scontata. Sono i contenuti di un documento che le Sardine hanno messo a punto negli ultimi giorni di fronte al dibattito e alle manovre dem per la scelta del candidato: avrebbero voluto prendere posizione più avanti, ma han deciso di farlo prima. Come, appunto, a voler dare al ‘partitone’ un monito-consiglio prima che sia troppo tardi. E pochi minuti fa è stato pubblicato sul sito ‘Cantiere Bologna’ con il titolo “Non aprite quella porta“.

Il documento si chiude infatti con un aut aut a non dare spazio “ai fantasmi del palcoscenico”, altrimenti ci saranno legami che potrebbero spezzarsi. Scrivono le Sardine: “Non aprite la porta ai fantasmi del palcoscenico. Altrimenti se ne chiuderanno molte altre”. E anche l’incipit del documento non è meno diretto, visto che parla di “trucchetti della politica” e di un “teatrino” su cui va in scena uno show “a cui nessuno di noi avrebbe voluto assistere“.

Nel documento, le Sardine insistono sul tema di una scelta condivisa del candidato sindaco del centrosinistra; perchè l’elettorato non resti confinato sulla scacchiera della partita delle amministrative nel ruolo di “pedina” che non gioca un ruolo attivo e non fa parte delle strategie per vincere. Ma appunto, avvertono le Sardine, oggi “ci sentiamo presi in giro” dai modi con cui, “alcuni”, vorrebbero instradare il futuro della città, per di più proprio a Bologna: non piace dunque l’ipotesi De Maria, che pure anche in questi ultimi giorni diceva di non essere una delle opzioni per risolvere la contesa interna al Pd, ma il cui nome rimane sulla scena; alle Sardine l’ipotesi suona come una ‘soluzione’ che -di nuovo- uscirebbe da “discussioni ristrette, dei soliti” che hanno già altri incarichi. Insomma, sentir parlare di De Maria significa che “si è tornati a pensare che l’elettorato sia una massa senza forma e senza anima“. E non basterebbe neppure che a decidere fossero i non tanti esponenti dell’assemblea Pd. Non faccia il Pd l’errore dell’autoreferenzialità, sarebbe insomma il ‘consiglio’. Meglio sarebbe far tesoro del dove si è appena vinto e del come lo si è fatto: qui il documento, sempre a quanto si apprende, parla di “abbattere i recinti del passato” e lo “snobismo”.

Il testo delle Sardine si propone infine come solo l’inizio di quella che, se le cose non andranno come sperano, rischia di diventare una spina nel fianco del Pd: “non ci accontenteremo” del menu che altri vorranno servirci, è la promessa che detta, come modo per evitare di arrivare separati alla meta, le primarie di coalizione e l’endorsement a favore di chi può rappresentare una continuità con l’attuale amministrazione.