Cosa sappiamo del bombardamento sui migranti a Tripoli (ilpost.it)

Il numero dei morti per il bombardamento del centro di migranti nei pressi di Tripoli, avvenuto nella notte fra martedì e mercoledì, è salito a 53.

I feriti sono almeno 130. Lo ho fatto sapere l’ONU in un rapporto che contiene notizie aggiornate a mercoledì 3 luglio. Fra i morti ci sono anche sei bambini.

Il rapporto contiene diversi dettagli sulla dinamica del bombardamento: secondo alcune fonti consultate dall’ONU, per esempio, nei primi minuti del bombardamento le guardie hanno sparato ad alcuni migranti che stavano provando a fuggire dal centro … leggi tutto

Memoria – La fabbrica di Menziken (idiariraccontano.org)

di Alvaro Tanzini Nata a Casole d’Elsa (Siena) nel 1930
Menziken, Svizzera, 28 novembre 1959 – È il primo giorno di lavoro per Alvaro Tanzini a Menziken, in Svizzera, nella fabbrica dove è arrivato in cerca di impiego nel 1959 per sfuggire a una vita misera, da contadino, in Italia.

28 novembre 1959

Primo giorno di lavoro. Giampiero mi accompagna in fabbrica e mi consegna a un uomo grasso con la tuta di fustagno. Lui ha già seguito la trafila. La fabbrica è situata all’estremità del paesino, in mezzo alla campagna. È grande e di aspetto moderno. Ho visto entrare diecine e diecine di operai, quasi tutti italiani. Alcuni li ho già conosciuti.

Ci viene incontro, lungo il corridoio, un uomo zoppo con i cappelli folti, il viso magro e lo sguardo severo. Indossa anche lui una tuta di fustagno dalle cui tasche spuntano chiavi e cacciaviti. Il vecchio parla un attimo con lui, mi sorride, si volta e torna indietro.

“Kom!” dice lo zoppo.

Mi porta vicino a un forno e mi mostra una macchina ferma.

Poi comincia a darmi dimostrazioni sul modo di usarla: alza una leva e lo stampo si apre, aggiusta i bocchettoni, accende il gas e dice alcune parole che naturalmente non capisco. Intanto, però, si sono avvicinati alcuni connazionali -un calabrese, un bergamasco, un veneto- e tutti quanti cominciano a tradurre le parole dello zoppo, a darmi istruzioni e consigli, a parlare del più o del meno.

Dopo cinque minuti lo zoppo chiude la conchiglia (ho già imparato che lo stampo si chiama in questo modo) prende il ramaiolo, si avvicina al forno, pigia un pedale azionando il meccanismo che apre lo sportello, attinge il metallo, torna indietro e lo vuota lentamente dentro la conchiglia. In attesa che il metallo si raffreddi estrae di tasca una scheda gialla e me la porge.

“C’è scritto quanti pezzi devi fare”, dice il veneto. “E il tempo del cottimo”.

“Fregatene!” dice il bergamasco. “Tanto il cottimo, quì, non si becca mai” … leggi tutto

Mail choc di un’azienda: «Non mandateci i corrieri di colore» (giornaledibrescia.it)

«È stato lo sfogo di un momento, lo sappiamo tutti che non è possibile fare come abbiamo scritto, così però ci pensano un po’ e si danno una calmata».

Parlare con Federico Becchetti non è stato possibile: «È molto impegnato» ci dicono. Un suo collaboratore ci accoglie sulla soglia dell’azienda, la Chino Color Srl di Lumezzane, provando a smorzare i toni di una mail inviata il 21 giugno scorso che ha dell’incredibile: «Chiediamo tassativamente, pena interruzione di rapporto di fornitura con la vs Società, che non vengano più effettuate consegne utilizzando trasportatori di colore e/o pakistani, indiani o simili» c’è scritto … leggi tutto

Cercare la speranza, trovare la morte (qcodemag.it)

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Oscar e Valeria, annegati nel Rio Bravo, nel tentativo di fuggire a un contesto che non si racconta abbastanza

scar e Valeria erano un papà e la sua bambina. Lui aveva 25 anni. A lei mancava un mese per compierne due. Erano originari del Salvador. Sono morti stretti uno all’altra. Affogati mentre dal Messico cercavano di raggiungere gli Stati Uniti attraversando a nuoto il fiume che ne segna il confine: il Rio Bravo, in italiano “il fiume arrabbiato”.

Così chiamato per  le forti correnti che lo caratterizzano.Per assicurare meglio a se la figlia durante la traversata, Oscar aveva legato Valeria al suo corpo mettendo la bambina sotto la maglietta che indossava. Purtroppo la forte corrente del Rio Bravo non li ha perdonati. Sono morti affogati sotto gli occhi della mamma che li seguiva urlando disperata dalla riva. La tragedia è stata sigillata per sempre da una foto … leggi tutto

Camera, le Ong disertano lʼaudizione per solidarietà alla Sea Watch (tgcom24.mediaset.it)

Il caso Sea Watch continua ad agitare le istituzioni italiane: le Ong convocate in Parlamento non si sono presentate davanti alle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera.

Le organizzazioni Tavolo Asilo, Medici senza frontiere, Open Arms, Mediterranea e Antigone hanno deciso di manifestare così la loro solidarietà a Sea Watch, che martedì era stata esclusa dall’audizione in seguito alle proteste della Lega.

Leggi anche: La Lega fa muro, niente audizione alla Camera per i rappresentanti Sea Watch (di  – agi.it)

La pagina segreta di Facebook che imbarazza la polizia di frontiera Usa (agi.it)

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Un’inchiesta di ProPublica ha acquisito e condiviso le immagini del macabro gruppo, che conta circa 9.500 iscritti, tra cui molti ex agenti. Contiene post di odio e fotomontaggi che prendono di mira anche il presidente Trump, Alexandria Ocasio Cortez e i bambini messicani al confine statunitense

Sessismo, razzismo, violenza: una pagina segreta di Facebook, popolata da agenti ed ex agenti della polizia di frontiera statunitense, è anche una raccolta di dileggi e derisioni nei confronti di chi varca il confine del Messico, e dei politici che si oppongono alle violenze dei centri di detenzione. A rivelarlo è un’inchiesta di ProPublica, la quale ha acquisito e condiviso le immagini del macabro gruppo, che conta circa 9.500 iscritti … leggi tutto

Marco Minniti: “Sulla Sea Watch emergenza creata ad arte, ma la risposta ai populisti non può essere accogliamoli tutti” (huffingtonpost.it/lastampa.it)

L’ex ministro dell’Interno a La Stampa: “L’Europa ha dimostrato di essere una piccola Europa”

Il caso Sea Watch? Marco Minniti non ha dubbi a riguardo: ”È stata un’emergenza creata ad arte”. L’ex ministro dell’Interno, sentito da La Stampa, parla di immigrazione, uno dei temi principali da lui affrontati nei 18 mesi al Viminale. Il governo attuale, spiega, non governa la questione, ma la cavalca.

Per l’esponente del Pd, però, a chi chiede di chiudere porti e frontiere non si può rispondere con un generico “accogliamoli tutti”. Sulle pagine de La Stampa anche una critica all’Unione europea:

“L’Europa ha dimostrato di essere una piccola Europa. Nella vicenda Sea Watch, nel momento in cui l’Italia dichiarò la propria indisponibilità ad accoglierla, in quel momento e non 18 giorni più tardi, era necessario che dall’Europa venisse un segnale sfidante, ma in positivo nei confronti dell’Italialeggi tutto