Germania, l’omicidio del politico a favore dell’accoglienza dei migranti e lo spettro del terrorismo neonazista (valigiablu.it)

di Andrea Zitelli

A terra, sulla terrazza di casa sua a Wolfhagen, con un proiettile in testa. Così nella notte di domenica 2 giugno è stato ritrovato il corpo di Walter Lübcke, politico tedesco di centro-destra di 65 anni, appartenente al partito Unione Cristiano-Democratica di Germania (CDU) della cancelliera Angela Merkel e presidente del governo regionale di Kassel, città della Germania centro-occidentale.

Racconta Der Spiegel che Lübcke – ex membro del parlamento dell’Assia, land governato dalla CDU insieme ai Verdi, in cui alle ultime elezioni il partito di ultra destra AFD (Alternative für Deutschland) ha raggiunto il 13% – era considerato un politico esperto e di larghe vedute. In un comunicato di ricordo della CDU, Lübcke viene definito «un costruttore di ponti» … leggi tutto

“Più del 60% sono clandestini”, ma confondere dinieghi e irregolari è sbagliato (redattoresociale.it)

di Giovanni Augello

Secondo il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, solo il 7,3% di oltre 420 mila domande d’asilo esaminate dal 2014 ad oggi è di un “vero rifugiato”, ma i dati ci dicono che non tutti quelli che ricevono un diniego alla fine diventano irregolari. Ecco perché

Viva i veri rifugiati”. Il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini ha scelto la Giornata mondiale del Rifugiato per dare qualche dato aggiornato sul numero delle richieste d’asilo esaminate in Italia. Secondo Salvini, dal 2014 al 14 giugno 2019 i “veri rifugiati” rappresentano “solo il 7,3 per cento delle 420.834 domande esaminate” … leggi tutto

Cosa spinge le persone a emigrare? Storia del pull factor e del suo uso strumentale (napolimonitor.it)

di michele colucci

Pull factor. Risuona negli ultimi mesi con frequenza nei contesti più disparati questa definizione, composta da due paroline inglesi che hanno iniziato a essere usate come manganelli da uno schieramento sempre più agguerrito.

Fino a poco tempo fa si trattava di una categoria di ambito scientifico, utilizzata prevalentemente nella letteratura sociologica, economica e storiografica. Dalle riviste accademiche e dalle aule universitarie il pull factor è stato repentinamente catapultato sulle bacheche più frequentate dei social network. Si tratta di un passaggio che può sorprendere solo in apparenza, motivato dalla centralità del dibattito sulle migrazioni … leggi tutto

Lettera di un volontario a bordo della Sea Watch (vita.it)

Pubblichiamo la lettera di un medico volontario italiano a bordo della Ong tedesca ferma a largo di Lampedusa da sette giorni con a bordo 43 naufraghi, di cui sei donne e tre minori non accompagnati, uno di soli 12 anni. Il medico ha raccolto alcune testimonianze di uomini e donne che hanno subito violenze atroci nei campi di detenzione in Libia e hanno visto morire i loro amici davanti agli occhi.

Il dodici giugno la SeaWatch3 prestava soccorso a 53 persone a circa 47 miglia nautiche dalla costa libica. Il coordinamento delle operazioni di soccorso marittimo – le note operazioni SAR (dall’inglese Search and Rescue, ricerca e soccorso), – in questa zona sono assegnate dalla cosiddetta guardia costiera libica, una milizia operante sotto il comando del governo di Tripoli … leggi tutto

Libero Quotidiano condannato per diffamazione a mezzo stampa (asgi.it)

Lo scorso 13 giugno la prima sezione civile del Tribunale di Milano ha condannato Editoriale Libero, riconoscendo la portata diffamatoria del contenuto di un articolo pubblicato nel 2017 dal titolo: “Turpe speculazione. Elenco dei papponi che si arricchiscono con la tratta dei neri. Nel 2016 fatturati miliardari per coop ed associazioni cattoliche”.

Il testo, che faceva riferimento in modo particolare all’accoglienza di persone richiedenti asilo, era corredato da una tabella in cui si citava esplicitamente, tra le altre, la cooperativa Intrecci che ha deciso di ricorrere in giudizio.

Il giudice, nel dispositivo della sentenza, ha riconosciuto che il titolo del quotidiano di cui è direttore editoriale Vittorio Feltri ha volontariamente ricercato l’offesa gratuita nei confronti di chi “lecitamente percepisce contributi per lo svolgimento di essenziali attività d’assistenza” … leggi tutto

Il comunicato stampa diffuso dalla cooperativa sociale Intrecci

Tribunale di Milano, ordinanza del 13 giugno 2019

Il patto etico con i contadini e la guerra Funky al caporalato (corriere.it/buone-notizie)

di Diana Cavalcoli

Paolo Russo ha fondato Funky Tomato, società agricola «equa e solidale» per braccianti, produttori e distributori

Il termine «funky» risale agli anni Cinquanta. Lo usavano gli afroamericani per indicare qualcosa di «sporco e contaminato». Poi ha finito per rappresentare uno stile musicale diverso, ibrido, libero.

Ed è a questo spirito che ha guardato Paolo Russo quando nel 2015 ha deciso di fondare Funky Tomato, società agricola solidale che nel Sud Italia sta cambiando la filiera del pomodoro rendendola partecipata … leggi tutto

Il futuro è decoloniale (iltascabile.com)

di Elaine Castillo 

Vi proponiamo un inedito di Elaine Castillo, scritto per LETTERATURE – Festival Internazionale di Roma, che si tiene alla Basilica di Massenzio.

Da anni circolano, riguardo alla scrittura e alla didattica della scrittura, convenzioni talmente diffuse che, quando ci si mette a pensare al come o al perché si scrive, spesso le si sente orbitare ai margini della consapevolezza. Per esempio: «Scrivi di quello che sai».

Oppure: «Non raccontare, mostra». Ma se io penso alla pratica di scrittura decoloniale e alla didattica di scrittura decolonizzata che mi servirebbero, e che cerco, e che vorrei creare io stessa, non di rado mi accorgo che avrei preferito sentirmi dire qualcosa di diverso … leggi tutto

Io sono confine (comune-info.net)

Shahram Khosravi

C’è una gerarchia imposta dal regime delle frontiere alla mobilità che discrimina tra viaggiatori qualificati, i turisti, e non, i migranti. C’è un’industria, quelle delle frontiere, che è diventata un business gigantesco. Ci sono muri tirati su prima di tutto per segnalare che chi sta dall’altra parte è diverso, indesiderato, perfino non umano, e per provocare sofferenze fisiche.
Ma ci sono anche uomini e donne capaci di rovesciare quelle gerarchie e di saltare muri lottando con l’unica cosa di cui dispongono, i propri corpi. Scrive l’iraniano Shahram Khosravi (migrante clandestino, oggi docente di Antropologia sociale a Stoccolma) in Io sono confine (elèuthera), di cui pubblichiamo la prefazione: “In quest’era di feticismo dei confini, oscurata dall’ombra dei muri in costruzione, c’è una domanda urgente, politica ma anche intellettuale, cui va data risposta: che cosa si vede se guardiamo il confine dall’altra parte?…” … leggi tutto