Il patto etico con i contadini e la guerra Funky al caporalato (corriere.it/buone-notizie)

di Diana Cavalcoli

Paolo Russo ha fondato Funky Tomato, società agricola «equa e solidale» per braccianti, produttori e distributori

Il termine «funky» risale agli anni Cinquanta. Lo usavano gli afroamericani per indicare qualcosa di «sporco e contaminato». Poi ha finito per rappresentare uno stile musicale diverso, ibrido, libero.

Ed è a questo spirito che ha guardato Paolo Russo quando nel 2015 ha deciso di fondare Funky Tomato, società agricola solidale che nel Sud Italia sta cambiando la filiera del pomodoro rendendola partecipata … leggi tutto

Il futuro è decoloniale (iltascabile.com)

di Elaine Castillo 

Vi proponiamo un inedito di Elaine Castillo, scritto per LETTERATURE – Festival Internazionale di Roma, che si tiene alla Basilica di Massenzio.

Da anni circolano, riguardo alla scrittura e alla didattica della scrittura, convenzioni talmente diffuse che, quando ci si mette a pensare al come o al perché si scrive, spesso le si sente orbitare ai margini della consapevolezza. Per esempio: «Scrivi di quello che sai».

Oppure: «Non raccontare, mostra». Ma se io penso alla pratica di scrittura decoloniale e alla didattica di scrittura decolonizzata che mi servirebbero, e che cerco, e che vorrei creare io stessa, non di rado mi accorgo che avrei preferito sentirmi dire qualcosa di diverso … leggi tutto

Io sono confine (comune-info.net)

Shahram Khosravi

C’è una gerarchia imposta dal regime delle frontiere alla mobilità che discrimina tra viaggiatori qualificati, i turisti, e non, i migranti. C’è un’industria, quelle delle frontiere, che è diventata un business gigantesco. Ci sono muri tirati su prima di tutto per segnalare che chi sta dall’altra parte è diverso, indesiderato, perfino non umano, e per provocare sofferenze fisiche.
Ma ci sono anche uomini e donne capaci di rovesciare quelle gerarchie e di saltare muri lottando con l’unica cosa di cui dispongono, i propri corpi. Scrive l’iraniano Shahram Khosravi (migrante clandestino, oggi docente di Antropologia sociale a Stoccolma) in Io sono confine (elèuthera), di cui pubblichiamo la prefazione: “In quest’era di feticismo dei confini, oscurata dall’ombra dei muri in costruzione, c’è una domanda urgente, politica ma anche intellettuale, cui va data risposta: che cosa si vede se guardiamo il confine dall’altra parte?…” … leggi tutto

Rifugiati: Mattarella, l’accoglienza è principio fondamentale della Costituzione (ansa.it)

L’Italia, in prima linea nell’adempiere con costanza e determinazione ai suoi doveri di solidarietà, assistenza e accoglienza, vede l’alto impegno morale e giuridico di protezione verso coloro che fuggono dalle persecuzioni, sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, tra i principi fondamentali della nostra Costituzione”.

Così, in una dichiarazione, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella Giornata del rifugiato.   “I rifugiati – scrive il Capo dello Stato – ci ricordano ogni giorno, con forza, vicende di sofferenza, di discriminazione, di separazione da famiglie, terre e radici. Ciascun popolo, nella sua storia, è stato vittima dl tragedie di questa natura. Le gravi difficoltà che affliggono popoli di regioni a noi anche molto vicine meritano un’attenta riflessione sulle cause di questi drammi e sulle risposte che richiedono” … leggi tutto

Conversazioni sulla migrazione (qcodemag.it)

di and

Se c’è una battaglia che vale la pena combattere, oggi, è quella per la difesa della complessità. Semplificare, costringere in un sistema binario l’amplissimo numero di variabili che intervengono a disegnare la nostra realtà significa falsarla: per calcolo politico, comodità, ignoranza. Discorso che vale certamente per la migrazione, tema del nostro tempo e destinato a restarlo ancora a lungo.

Da una parte c’è chi vuole erigere muri, chiudere porti, tenere fuori dai confini lo straniero: i migranti sono considerati una minaccia per la stabilità sociale, l’identità nazionale, la tenuta del welfare e del mercato del lavoro. Dall’altra si trova chi, mosso da spirito umanitario (encomiabile, ma spesso approssimativo) costringe il migrante in un generico ruolo di vittima, profugo in fuga sempre e comunque da guerre e catastrofi naturali … leggi tutto

Sea Watch 3: la lunga attesa sul mare (euronews.com)

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La Sea Watch 3 si trova ancora a 16 miglia da Lampedusa con a bordo i migranti soccorsi una settimana fa.

Mentre il Tar del Lazio, martedì 18 giugno, ha respinto il ricorso della Sea Watch per contestare il divieto di ingresso in acque territoriali. Intanto la procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta ipotizzando il favoreggiamento d’immigrazione clandestinaleggi tutto