Antivannaccismo (corriere.it)

di Massimo Gramellini

Il caffè

La destra non avrà chiuso i conti con il Venticinque Aprile, ma il Ventisei li ha aperti su un argomento che nessuno potrà definire sorpassato o lontano.

Mi riferisco al vannaccismo, inteso come sistema di valori propugnato dal generale Roberto Vannacci, che la Lega formato Salvini ha candidato alle Europee nella posizione espostissima di capolista. Quel nome — e le idee che si porta dietro su gay, migranti, aborto e non solo — sta fungendo da cartina di tornasole, forse persino al di là delle intenzioni di chi lo ha proposto.

Nel senso che ha provocato l’immediata spartizione delle acque tra la destra che si riconosce nel pensiero moderato-conservatore e chi invece preferisce spingersi oltre quella linea, in omaggio a un senso comune che un tempo i più severi avrebbero definito reazionario.

Il ministro Crosetto aveva già bollato le opinioni politiche di Vannacci come «farneticazioni personali» e adesso ha reagito alla notizia della candidatura con una punta di sarcasmo, definendo la probabile elezione del generale «un bene per l’Esercito», che potrà così alleggerirsi di un personaggio imbarazzante. Anche il governatore leghista Fedriga si è affrettato a precisare che non lo voterà mai.

Non so per l’Esercito, ma di sicuro Vannacci è un bene per la destra, perché la aiuta a fare finalmente chiarezza tra le sue due anime.

Se potessi rivolgere una sola domanda a Giorgia Meloni, non le chiederei se è antifascista, ma se è antivannaccista.

Ecco perché in Francia non esiste una “Legge Pfizer” che perseguita i critici del vaccino anti Covid (open.online)

di David Puente

FACT-CHECKING

La proposta di legge non punta a zittire i critici, ma a chi convince i malati a non sottoporsi alle cure mettendo a rischio la loro vita

Secondo diversi utenti social, in Francia sarebbe stata approvata una cosiddetta “Legge Pfizer” che «rende possibile perseguitare legalmente le critiche ala tecnologia mRNA o alle mascherine».

In un’immagine che circola con questo testo, si afferma che le istituzioni abbiano «talmente paura della verità che hanno dovuto creare una legge per censurare tutto». In Francia non esiste alcuna legge che permette ciò che sostengono gli utenti online, e non solo loro.

Analisi

Ecco uno dei post che condivide la teoria:

In Francia è stata approvata dal Parlamento la cosiddetta “Legge Pfizer” che rende possibile perseguitare legalmente le critiche alla tecnologia mRNA o alle mascherine. Hanno talmente paura della verità che hanno dovuto creare una legge per censurare tutto.

Le “fonti”

La fonte è il canale Telegram “Consenso disinformato”, già noto a Open Fact-checking per la diffusione di numerose notizie fuorvianti (alcuni esempi quiqui qui).

Il post è del 17 aprile 2024, ma a parlare di una presunta legge era stato Lucio Malan, capogruppo al Senato del partito Fratelli d’Italia. Ecco il suo intervento dello scorso 16 febbraio via Twitter/X, dove riporta come fonte un articolo de “Il Giornale d’Italia“:

Brutale deriva in Francia. Macron vara la censura sui vaccini Covid: “3 anni di carcere e 45mila € di multa a chi critica trattamenti terapeutici ‘ritenuti sicuri’ dallo Stato”. A parte la gravissima violazione della libertà di espressione, con questa legge ancora oggi si darebbe la talidomide alle donne in gravidanza e nascerebbero bambini con gravi deformazioni o si ammazzerebbe la gente con i salassi quando c’è bisogno di idratazione

Esiste davvero una legge francese del genere?

Durante le critiche mosse da Lucio Malan, si parlava di un disegno di legge non ancora approvato dall’Assemblea Nazionale francese. Destinato a contrastare la lotta contro le «derive settarie» e per sostenere le vittime («visant à renforcer la lutte contre les dérives sectaires et à améliorer l’accompagnement des victimes»), è stato approvato lo scorso 20 marzo dall’Assemblea e per poi passare dal 15 aprile al Consiglio Costituzionale prima della promulgazione.

Nessun riferimento ai vaccini e nessun divieto alla critica

Consultandone i contenuti attuali (20 marzo 2024), non si riscontrano delle tutele al vaccino Pfizer o alla tecnologia mRNA o alle mascherine. Il testo, inoltre, non fa riferimento a chi critica un prodotto o un medicinale o una terapia, come spiegato dai colleghi di Lessurligneurs:

Sarà sempre possibile criticare i vaccini anti-covid o le chemioterapie, ma non invitare l’opinione pubblica a rifiutare loro.

Il vero obiettivo della legge

Il vero obiettivo della legge è quella del contrasto contro i cosiddetti “ciarlatani”, coloro che propongono inesistenti e infondate cure miracolose allontanando i malati da ciò che risulta sostenuto a livello scientifico. Questo è quanto viene spiegato dal sito Vie publique della Repubblica francese, illustrando il contesto riguardo alla presenza di «una moltitudine di gruppi o individui che investono nei settori della salute, dell’alimentazione e del benessere, ma anche dello sviluppo personale, del coaching, della formazione» dove dei “Guru 2.0” agiscono per fuorviare le persone.

Il disegno di legge considera il caso in cui il “Guru” ponga la persona affetta da una patologia in uno stato di «soggezione psichica o fisica», «provocando l’abbandono o l’astensione dalle cure» o «l’adozione di pratiche pericolose per la salute». In precedenza c’era già un reato simile, previsto da una legge del 2001, dove si considera l’abuso della «sudditanza psicologica». Inoltre, si vuole introdurre l’aggravante di soggezione psicologica o fisica per delitti come l’omicidio, atti di tortura, violenza o frode.

L’articolo 4 è quello da ritenere fondamentale per l’analisi. Nella sua attuale formulazione si legge, al comma 5, che il reato non sussiste se la persona affetta da una patologia agisce in maniera del tutto volontaria «a meno che la persona sia stata posta sotto uno stato di soggezione psicologica o fisica».

Conclusioni

Il disegno di legge francese tirato in ballo e descritto come “Legge Pfizer” non ha nulla a che fare con le critiche contro i vaccini. Il testo non prevede pene per chi contesta il vaccino o qualunque altra medicina, terapia e via dicendo. L’obiettivo è quello di punire coloro che allontanano una persona affetta da una patologia dalle cure senza che questa lo faccia in totale autonomia e volontarietà.