Gli utili idioti degli ayatollah: pseudo pacifisti, onusiani, beghine e accademici (ilfoglio.it)

di GIULIO MEOTTI

Dopo l'attacco dell'Iran a Israele, la lobby 
del "cessate il fuoco a Gaza" si è trasformata 
in "non cessate il fuoco su Israele": 

così la solidarietà alla Palestina è mutata in una solidarietà diretta a Teheran e ai mullah.

Subito dopo il lancio di cinquecento missili dall’Iran contro Israele, un messaggio si è diffuso rapidamente sui social e sui feed delle sezioni di “Studenti per la Giustizia in Palestina” dei campus americani, da dove dopo il 7 ottobre era già partito il coro pro Hamas: gli ayatollah avevano vendicato il “genocidio” di Israele a Gaza.

La Palestine Solidarity Alliance dell’Hunter College di New York ha offerto “solidarietà” all’Iran. Intanto, a Chicago, trecento pacifisti si erano incontrati per discutere come interrompere la convention democratica di agosto: un attivista è salito sul palco per annunciare che l’Iran aveva colpito Israele e la folla ha esultato.

La lobby del “cessate il fuoco a Gaza” si era trasformata in “non cessate il fuoco su Israele”. Non appena l’Iran aveva iniziato il suo bombardamento su Israele, i pacifisti saltavano già di gioia. Dalla solidarietà alla Palestina alla solidarietà ai mullah.

No, il Movimento 5 Stelle non è il partito italiano più “green” (pagellapolitica.it)

di CARLO CANEPA

LA DICHIARAZIONE
«Siamo la forza politica italiana più green! Per la Ong francese Bloom la delegazione italiana del M5S all’Europarlamento risulta “ecologicamente esemplare”, classificandosi al primo posto tra le delegazioni italiane che hanno maggiormente sostenuto le politiche ecologiche e il Green Deal»
15 APRILE 2024

Il 15 aprile il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha scritto su Facebook che il suo partito è il «più green» di tutto il Parlamento europeo. Secondo Conte, questo risultato è stato certificato dalla Ong francese Bloom, un’organizzazione non governativa che si occupa della protezione degli ecosistemi marittimi.

Questa Ong – ha scritto l’ex presidente del Consiglio – avrebbe definito «ecologicamente esemplare» il Movimento 5 Stelle, mettendolo «al primo posto tra le delegazioni italiane che hanno maggiormente sostenuto le politiche ecologiche e il Green Deal».

Il Green Deal è l’insieme di provvedimenti adottati dall’Unione europea per raggiungere entro il 2050 l’azzeramento delle emissioni nette di gas serra (le emissioni nette sono la differenza tra le emissioni di gas serra generate e quelle riassorbite, per esempio attraverso gli alberi o il suolo).

Il primato rivendicato da Conte è corretto oppure no? Che cosa ha detto davvero la Ong Bloom? Abbiamo controllato e le cose non stanno proprio come ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle.

Il rapporto della Ong Bloom

In vista delle elezioni europee del prossimo giugno, lo scorso 20 marzo la Ong Bloom ha pubblicato un rapporto (qui il testo in italiano) in cui ha analizzato le «prestazioni ambientali» dei gruppi politici e delle delegazioni nazionali al Parlamento europeo nell’attuale legislatura, iniziata nel 2019.

Con “gruppi politici” si fa riferimento ai gruppi che all’interno del Parlamento Ue riuniscono i partiti nazionali. In totale i gruppi parlamentari sono sette, a cui si aggiunge quello dei parlamentari non iscritti a nessun gruppo. Per esempio Fratelli d’Italia fa parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (ECR) e il Partito Democratico del gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici (S&D).

Le “delegazioni nazionali” sono invece i partiti e i parlamentari di uno Stato che appartengono a un determinato gruppo politico. Per esempio, a oggi la delegazione nazionale del gruppo di Renew Europe comprende un parlamentare europeo di Italia Viva, due parlamentari europei di Azione e un parlamentare indipendente, non iscritto a nessun partito italiano. La delegazione nazionale del gruppo del Partito popolare europeo (PPE) comprende dieci esponenti di Forza Italia, un parlamentare indipendente e un parlamentare del partito sudtirolese Südtiroler Volkspartei.

La Ong Bloom ha esaminato i voti di 853 parlamentari europei su «150 emendamenti e votazioni» ritenuti dalla Ong di «importanza cruciale» su quattro temi. Questi sono: «preservare gli oceani e la pesca su piccola scala; combattere il cambiamento climatico; proteggere la biodiversità e l’agricoltura sostenibile; e difendere la giustizia e i diritti ambientali». In totale i componenti del Parlamento Ue sono 705, ma nell’attuale legislatura alcuni parlamentari hanno lasciato il seggio e sono stati sostituiti da altri deputati.

A seconda dei voti espressi, la Ong ha assegnato un punteggio ai gruppi parlamentari e alle delegazioni nazionali, classificandoli in tre categorie: i “costruttori dell’ambizione ecologica dell’Unione europea”, gli “ipocriti” e i “vandali”. Come mostra il Grafico 1, il gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea è quello che ha preso il punteggio più alto, mentre quello più basso è stato assegnato dei Conservatori e Riformisti europei.

Grafico 1. I risultati dei gruppi politici sulle votazioni a tema ambientale – Fonte: Ong Bloom

(Grafico 1. I risultati dei gruppi politici sulle votazioni a tema ambientale – Fonte: Ong Bloom)

La Ong Bloom ha pubblicato i punteggi anche per le delegazioni nazionali dei singoli Stati membri dell’Ue, e non dei singoli partiti, come ha scritto Conte. «La delegazione italiana con il miglior risultato in materia di ambiente tra i 150 voti che abbiamo esaminato [19,7 su 20, ndr] è stata, senza sorpresa, quella dei Verdi/Alleanza libera europea», si legge nel rapporto della Ong.

Complessivamente, in questa legislatura quattro parlamentari europei hanno fatto parte della delegazione nazionale italiana di questo gruppo. Eleonora Evi è stata eletta a maggio 2019 con il Movimento 5 Stelle, ma a dicembre 2020 è uscita dal partito, passando al gruppo dei Verdi/Alleanza libera europa. Lo stesso percorso è stato fatto da Rosa D’AmatoIgnazio Corrao e Piernicola Pedicini. Ad aprile 2021 Evi è poi entrata in Europa Verde, diventandone co-portavoce insieme ad Angelo Bonelli (incarico lasciato a novembre 2023). A settembre 2022 è stata eletta deputata alla Camera e ha così dovuto lasciare il posto al Parlamento europeo a Maria Angela Danzì del Movimento 5 Stelle.

Al secondo posto tra le delegazioni italiane con il miglior punteggio ambientale (18,1 su 20), la Ong ha messo quella del gruppo dei Non iscritti, di cui hanno fatto parte in questa legislatura nove parlamentari europei, non tutti però del Movimento 5 Stelle. Tra questi ci sono Dino Giarrusso, che a maggio 2022 ha lasciato il movimento, e Andrea Cozzolino, che fino a gennaio 2023 ha fatto parte del gruppo dei Socialisti dentro al PD.

Nella classifica dedicata all’Italia seguono la delegazione del gruppo dei Socialisti, di cui fa parte solo il PD, la delegazione di Renew Europe, quella dei Conservatori e Riformisti europei, e infine quelle del gruppo Identità e Democrazia e del gruppo del Partito Popolare Europeo.

Ricapitolando: è scorretto dire che il Movimento 5 Stelle sia il partito «più green» del Parlamento europeo. Secondo la Ong Bloom, la delegazione nazionale italiana con il punteggio ambientale più alta è quella del gruppo Verdi/Alleanza libera europea, di cui hanno fatto parte fuoriusciti del Movimento 5 Stelle e un’esponente di Europa Verde. La delegazione dei Non iscritti, di cui fanno parte i parlamentari europei del Movimento 5 Stelle, è al secondo posto.

È vero che nel suo rapporto la Ong Bloom ha definito il Movimento 5 Stelle un partito «ecologicamente esemplare», ma lo ha fatto per dire che nel gruppo dei Non iscritti ci sono partiti molto diversi da loro, e non per sostenere un “primato” del partito di Conte.

Il rapporto di altre cinque organizzazioni

Un’altra pubblicazione, sebbene realizzata con una metodologia diversa, fornisce risultati simili a quelli raccolti dalla Ong Bloom.

Il 15 aprile cinque organizzazioni ambientali – il Climate Action NetworkTransport & Environment, il WWF, l’European Environmental Bureau e BirdLife International – hanno pubblicato un tabellone interattivo, dove hanno dato un punteggio alle politiche ambientali portate avanti dai partiti nazionali all’interno del Parlamento europeo. I temi analizzati sono stati tre: il clima, la natura e l’inquinamento, e i partiti sono stati catalogati in tre categorie: i “protettori”, i “procrastinatori” e i “pensatori preistorici” (Grafico 2).

Grafico 2. I risultati dei gruppi politici sulle votazioni a tema ambientale – Fonte: CAN Europe

(Grafico 2. I risultati dei gruppi politici sulle votazioni a tema ambientale – Fonte: CAN Europe)
Tra i partiti italiani, Europa Verde è quello con il punteggio più alto: 85 su 100. Seguono il Movimento 5 Stelle (79), il Partito Democratico (70), Azione (55) e Italia Viva (47). All’ultimo posto c’è la Lega, con 5 su 100.
Il verdetto
Secondo Giuseppe Conte, la Ong francese Bloom ha classificato il Movimento 5 Stelle come il partito italiano «più green» del Parlamento europeo. In realtà le cose non stanno proprio così.

La Ong ha valutato i voti sui provvedimenti ambientali delle delegazioni nazionali, non dei singoli partiti. Tra le delegazioni italiane, quella del gruppo Verdi/Alleanza libera europea ha ottenuto il punteggio più alto.

Di questo gruppo hanno fatto parte parlamentari di Europa Verde e fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle. I parlamentari del partito di Conte fanno parte del gruppo dei Non iscritti, classificatosi secondo.

Niente di nuovo col caso Ilaria Salis (italiaoggi.it)

di Gianni Pardo

Avs è un acronimo che pensavo corrispondesse a 
un tipo di trasmissione televisiva. 

Tipo Advanced Validity System. Poi ho saputo che questo Avs conta di candidare Ilaria Salis alle prossime elezioni europee e mi sono detto che doveva trattarsi d’altro. Infatti Avs significa Alleanza Verdi e Sinistra (la cabina telefonica in cui si sono rifugiati Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni): e mi sono tranquillizzato.

Niente di nuovo. In anni lontani Marco Pannella dimostrò la sua voglia di protagonismo e di visibilità, oltre che la sua capacità di scandalizzare, candidando alle elezioni Ilona Staller, in arte Cicciolina, e Toni Negri. Solo errori.

Il contestatore non ha ragione in quanto tale, ha ragione quando ha ragione. E, se è autore di delitti, può darsi che abbia ragione in teoria, certo ha torto nella pratica. Fra l’altro la stessa teoria deve essere ben solida perché le si accordi il beneficio del dubbio. Invece tutta la competenza di Cicciolina si riassumeva in film pornografici e quella di Toni Negri in una violenza teorica che, facendo rischiare solo gli altri, appariva spregevole. Avevamo toccato il fondo? No.

Quali sono le credenziali politiche di Ilaria Salis? Toni Negri era un intellettuale noto in ambito europeo (di sinistra), mentre credo di avere letto che Ilaria, nel suo zaino, non teneva un libro, magari firmato da Marx o da Lenin, ma un manganello retrattile.

Se ciò è vero, se in qualcosa la Salis era teoricamente specializzata, era in violenza. E se qualche simpatia politica poteva avere, visto lo strumento di studio, era per il fascismo d’inizio Anni Venti. Auguri per l’assoluzione, ma per il resto? Non voglio pensare alla figura che faremmo a Bruxelles.

La Verità è che Avs e assimilati pescano nelle acque torbide di coloro che (estremamente frustrati personalmente) nuotano nel rancore, nell’odio dell’esistente, nel nichilismo. Spazzatura della storia.

(Andrew Valdivia)