Roberto Burioni attacca Ilaria Muller, endocrinologa della Statale promossa docente: “No vax, ignorante e fanatica” (ilgiorno.it)
Milano, a scatenare le ire del virologo del San Raffaele un post della professoressa dell’università degli Studi che contesta sicurezza ed efficacia del vaccino anti-Covid
“Bestialità che denotano una profondissima ignoranza”. “Somaraggine degna dei più fanatici no-vax”.
Non la tocca piano Roberto Burioni, virologo e docente all’Università Vita e Salute del San Raffaele, noto a tutti gli italiani negli anni tragici della pandemia da Covid e delle centinaia di morti quotidiane, per essere uno dei medici più “mediatici” assieme ai colleghi Massimo Galli e Matteo Bassetti del San Martino di Genova.
Sotto il fuoco incrociato del suo post, sulla sua pagina Facebook, è finita Ilaria Muller professoressa associata di Endocrinologia allì’università Statale di Milano.
“Un triste anniversario”
A scatenare l’ira di Burioni non è stata tanto, e non solo, la nomina-promozione della dottoressa Muller, passata da ricercatore universitario di tipo B a docente, ma la tabella pubblicata sulla sua pagina Facebook dalla stessa Muller, che lo scorso 15 ottobre, in un post scritto in occasione “del terzo tristissimo anniversario del fu (per ora, e mi auguro per sempre) Green Pass ha pubblicato una tabella da lei stessa preparata due anni fa, “uno schemino fatto nel 2022 che possa servire da monito per il futuro, per non ripetere più gli errori e gli orrori del passato”.
La tabella della docente
In pratica, per Muller, il vaccino anti Covid “è sperimentale, e ha diversi effetti collaterali ancora ignoti”. Sempre nella tabella, la dottoressa riporta diverse “evidenze” a supporto del carattere sperimentale del vaccino.
Con, ciliegina sulla torta, gli incassi realizzati nel 2021 da delle due case farmaceutiche, Pfizer e Moderna, che li hanno prodotti e commercializzati: 42 miliardi di euro per la prima, 17 miliardi per la seconda.
(Uno dei tanti muri vandalizzati dai movimenti “no vax” in Italia, in questo caso a Santa Giustina nel Bellunese)
Sarcasmo contro la Statale
Ce n’è stato abbastanza per far perdere la pazienza a Burioni. Che si è scagliato, con toni sarcastici, anche contro la stessa (prestigiosa) Università Statale.
“Nonostante le prese di posizione pubbliche, durante la pandemia, a fianco di organizzazioni no vax e medici protagonisti delle campagne contro il vaccino – scrive Burioni –, Ilaria Muller nel 2024 è stata promossa da ricercatore universitario di tipo B a professore associato di ruolo.
Come vedete il merito premia”. Per ora (ma solo per ora, c’è da scommetterci) bocche cucite sia in Statale sia da parte della stessa Muller.
Zelensky non ha comprato la Mercedes di Adolf Hitler (open.online)
di David Puente
Il nuovo proprietario dell’auto di Hitler è rimasto un mistero fino a ieri, quando Volodymyr Zelensky è stato visto scendere dall’auto a Kiev, in Ucraina.
Il canale Telegram Реальна Війна ha pubblicato una foto dell’auto di Zelenskyj fuori dall’edificio Bankova 11.

La narrazione viene diffusa anche con il seguente testo in italiano citando come fonte un fantomatico “Seattle Tribune“:
Seattle Tribune: Zelensky ha acquistato una Mercedes appartenuta in passato a Hitler
L’automobile, che apparteneva a Hitler, fu usata da lui durante una parata a Berlino dopo la capitolazione della Francia nel 1940. Alla fine della guerra, l’auto fu confiscata dall’esercito degli Stati Uniti. Nel 2018 è riapparsa a un’asta negli USA, ma non è stata venduta.
All’inizio di ottobre, l’auto è stata avvistata nel centro di Kiev, con Zelensky che vi è arrivato presso l’edificio dell’amministrazione presidenziale dell’Ucraina. Questo è avvenuto poco dopo il ritorno di Zelensky dal suo tour negli Stati Uniti, durante il quale ha incontrato rappresentanti della Casa Bianca.
La somma pagata da Zelensky per la Mercedes-Benz 770k, precedentemente appartenuta al dittatore nazista, non è nota, ma secondo gli esperti potrebbe essere di circa 15 milioni di dollari.

Il fotomontaggio dell’auto a Kiev
La vicenda risulta raccontata per la prima volta dal sito “Seattle Tribune” nell’ottobre 2024. Questo riporta lo screenshot di un post di un canale Telegram ucraino (@voynareal), ma il post non risulta online.

Non essendoci un link diretto al post, non possiamo confermare che sia stato proposto uno screenshot vero o falso. Tuttavia, la foto dell’auto è completamente falsa. Si tratta di un fotomontaggio, l’auto è la stessa pubblicata sul sito russo Dzen.ru:

Inclinando e ridimensionando adeguatamente l’immagine del sito russo, l’auto combacia perfettamente:

È possibile notare gli identici riflessi degli alberi nell’auto:

Perché non può essere quella di Hitler
Secondo il “Seattle Tribune”, l’auto è quella messa all’asta nel 2018. La foto diffusa per la narrazione riporta una targa bianca. Quella di Hitler, mostrata durante l’asta nel 2018, è invece presente (IA 148 461).

All’epoca, Zelensky non era ancora stato eletto. Infatti, divenne Presidente dell’Ucraina il 20 maggio 2019.
Il Seattle Tribune non esiste
Il sito “Seattle Tribune” è l’ennesimo falso sito creato per la diffusione di notizie false da parte della propaganda russa, come il francese “Verite Cachee” che aveva diffuso la falsa notizia della Bugatti acquistata da Olena Zelenska. Anche in questo caso, la grafica è scarsa e tipica di un sito “creato al volo”.

Infatti, il sito è molto “giovane”. Il dominio seattle-tribune.com è stato creato il 3 ottobre 2024:

Eppure, il sito contiene un elenco di articoli pubblicati nel settembre 2024. Ciò non risulta possibile.

La prova del fatto che gli articoli sono stati caricati e pubblicati nel mese di ottobre 2024 è nel codice HTML del sito stesso, in particolare nell’url delle immagini degli stessi pezzi. L’immagine a sinistra, relativa all’articolo sulle previsioni del meteo per la prima settimana di ottobre 2024, è stata caricata proprio nel mese di ottobre (https://seattle-tribune.com/wp-content/uploads/2024/10/6542869c-AM-Headlines-CSV-300×169.webp).

Conclusioni
La notizia dell’acquisto da parte di Zelensky della Mercedes appartenuta a Hitler è completamente falsa. Risulta creata e diffusa da un sito della propaganda russa.
La foto “prova” dell’acquisto è un fotomontaggio con un’auto che non è quella messa all’asta nel 2018 e attribuita al fantomatico acquisto.