I libri su Gaza, la campagna sullo sciopero generale, le riviste invendute. Maurizio Landini e la sua Cgil svenate dalle perdite milionarie sull’editoria (open.online)
Il segretario del primo sindacato ha inviato pure gli ispettori nella casa editrice interna Futura srl, che riesce a perdere 3,1 milioni di euro a fronte di 3,4 milioni di euro di fatturato.
Guai anche dal centro congressi
Maurizio Landini ha un cruccio: l’editoria, che è uno dei principali crucci del segretario della Cgil. Non sono poche le società nella galassia delle varie sigle di settore del primo sindacato italiano ad essere in crisi anche drammatica che spesso ha bisogno di ammortizzatori sociali come è accaduto in Umbria dove molti dipendenti sono stati messi in cassa integrazione.
Ma il guaio economico più grosso viene da una società controllata dalla Cgil nazionale, e che supporta proprio l’attività di Landini: la Futura srl.
Da quando ha iniziato a pubblicare libri e riviste sono iniziati i guai finanziari
Secondo la nota integrativa al bilancio depositato alla Camera di commercio di Roma la Futura srl «cura, tra l’altro, la promozione, il coordinamento e lo sviluppo dell’informazione e della comunicazione del suo socio di maggioranza relativo Cgil, Confederazione Generale Italiana del Lavoro, di tutte le categorie nazionali e del patronato, sui temi del lavoro, della previdenza, dell’assistenza, dei diritti civili e sociali.
La Società sviluppa anche piattaforme tecnologiche di condivisione per la gestione delle attività di smart working, webinar, formazione ed eventi. Dall’anno 2021, la Società esercita l’attività editoriale anche attraverso la registrazione di testate periodiche». E proprio da questo momento in cui Futura ha iniziato a fare la casa editrice di riviste periodiche e di libri (la maggiore parte dei volumi sono dedicati alla politica estera e non pochi su Gaza e i palestinesi) che sono iniziati i guai.
Landini ha inviato i suoi ispettori nella casa editrice prima di coprire il buco milionario
Nell’ultimo anno Futura srl ha registrato un fatturato di 3,4 milioni di euro lievemente ridotto rispetto ai 3,7 milioni di euro dell’anno precedente. Ma la perdita si è fatta sentire, perché il rosso è stato quasi identico ai ricavi: perdita di 3,1 milioni di euro superiore anche a quella di 2,5 milioni di euro dell’anno prima.
Tanto è che Landini il 22 e il 23 febbraio scorso ha inviato i suoi ispettori nella società controllata per capire cosa fosse accaduto. Nulla è stato pubblicizzato su quella verifica, ma ne ha dato conto nella relazione di bilancio la presidente della società, Daria Banchieri: «La Presidente informa i presenti che, con lettera datata 22 marzo 2024, il Collegio degli Ispettori della CGIL Nazionale ha inviato alla Società il verbale redatto a seguito della visita ispettiva eseguita il 22 e 23 febbraio 2024; la Presidente comunica inoltre che la Società ha inviato le proprie deduzioni al verbale in data 9 aprile 2024».
Il continuo prelievo di soldi dalla Cgil nazionale per sostenere la casa editrice
Fatto sta che nel luglio scorso la Cgil ha dato il via libera a un aumento di capitale della società editoriale per coprire le perdite anche con l’aiuto di nuovi soci tutti interni alla galassia del sindacato guidato da Landini. Il primo sindacato italiano che raccoglie 21,694 milioni di euro dal tesseramento e nel suo ultimo bilancio aveva un utile di 28.360 euro, ha dato una mano non piccola alla Futura anche nell’anno della sua perdita milionaria.
Oltre a un prestito da 570 mila euro da restituire in 36 rate, ha girato alla società «2023 versamenti in conto capitale senza restituzione per un totale di € 2.164.792» fra cui «350 mila euro per la campagna di comunicazione sullo sciopero generale del 17 novembre 2023».
E se qualche problema di bilancio è venuto dall’aumento dei costi di energia, la presidente Banchieri ha invece voluto mettere nera su bianco una frase che certo non sarà piaciuta al pacifista Landini: «Il conflitto russo-ucraino, divampato in piena Europa nel febbraio 2022 e proseguito nel corso del 2023, di fatto non ha influito in modo significativo sull’andamento gestionale».
Va male anche il centro convegni, e non brilla neppure la gestione degli immobili
Se i libri della casa editrice di Landini non riescono a vendere copie, non arrivano buone notizie anche dalle altre società controllate. Fra questa il Centro congressi Frentani srl, che ospita convegni e riunioni del primo sindacato italiano: ha un fatturato 783.957 euro in crescita rispetto ad anno precedente (era di 653 mila euro), ma perdite raddoppiate (-173.841 euro contro il buco di 82.356 euro dell’anno precedente).
Anche qui la Cgil ha dovuto svenarsi per ricapitalizzare insieme alla federazione dei pensionati (Spi Cgil). Arriva invece un piccolo utile da 50.669 euro da L’Antartide immobiliare, che dal 2023 attraverso una fusione ha assorbito anche l’altra società immobiliare (la Simi srl) direttamente controllata da Cgil.
Salito così pure il fatturato: 470.478 euro, ma gran parte del risultato è arrivato grazie a 320 mila euro di contributi in conto esercizio che sempre dal sindacato di Landini sono arrivati.
Scarti umani – Ariola 11.11.24 (diario.world)
Scarti umani – Capezzone 11.11.24 (diario.world)
Maternità surrogata, dal governo passa un messaggio inquietante. L’ostacolo sui certificati di nascita (ilriformista.it)
di Sabrina Viviani (Avvocata penalista)
Diritti
Con l’espressione maternità surrogata, come con quella meno dura di gestazione per altri, si intende riassumere un fenomeno complesso, dalle tante sfaccettature e ricadute nella vita delle persone coinvolte che anche quando è frutto di una scelta per tutti libera e consapevole porta con sé non semplici temi etici, sociali e, ovviamente, giuridici.
Il Parlamento italiano ha proprio in queste settimane rivisitato “una materia così complessa”, semplicemente tentando di agevolare la punizione di chi fa ricorso a tale pratica all’estero. È questo il senso della nuova previsione dell’art. 12 sesto comma della Legge 40/2004, come modificato con il DDL 824 approvato in via definitiva dal Senato il 16 ottobre scorso. Invece di affrontare con coraggio le questioni dei diritti e della attribuita rilevanza penale a tale pratica, si è voluto inviare un messaggio, che non esitiamo a definire inquietante, rinunciando a comprendere le complessità e comunque a garantire e proteggere i diritti dei bambini nati con questa tecnica.
Ci è parso utile uno sguardo di insieme sulle “leggi degli altri” per meglio comprendere l’aria che tira per un fenomeno che più che di regolamentazione ha bisogno di riconoscimento. Preziosa la scheda predisposta dall’avv. Maria Vittoria Ambrosone che consegna un quadro assolutamente disomogeneo.
Legislazioni tortuose che prevedono meccanismi, in genere di ispirazione etica, che privilegiano la relazione madre biologica-figlio. Diversi sono i Paesi dove la maternità surrogata è consentita, anche in forma di accordo commerciale, poche le situazioni nelle quali, ed in esse è compreso il nostro Paese, a prevalere è la criminalizzazione tout cour.
Molte normative distinguono tra maternità surrogata altruistica e maternità surrogata commerciale. La prima si ha nelle situazioni nelle quali la donna che porta avanti la gravidanza non riceve alcun corrispettivo, la seconda quando vi è un accordo commerciale che prevede la corresponsione di un compenso; in molti Stati degli U.S.A., ad esempio, sono previste regole stringenti per la definizione della somma da corrispondere.
In gran parte dei Paesi europei, dove la maternità surrogata non è consentita, per i bambini nati all’estero è possibile comunque la trascrizione del loro certificato di nascita, e così il loro riconoscimento. Ciò non avviene in Italia. Una ragione in più per affermare che la nostra legislazione non esprime un punto di equilibrio.