Corteo neofascista, in 400 per le vie di Brescia: scoppia la polemica/IL VIDEO (bresciaoggi.it)

Il corteo si è mosso dal parco Gallo per 
raggiungere la stazione. 

In un video si vedono i circa 400 partecipanti che sfilano per la città

Le “forze identitarie di Brescia” hanno sfilato venerdì sera (13 dicembre) a Brescia,  dal parco Gallo alla stazione ferroviaria “contro il degrado e la criminalità”.

Le “forze identitarie di Brescia”, come si legge nel comunicato stampa che annunciava la manifestazione, sono il coordinamento composto da Brescia ai Bresciani, CasaPound, Comunità Militante Brescia, Nazionalisti Camuni, Rete dei Patrioti e Veneto Fronte Skinheads.

Il  corteo è andato in scena senza contromanifestazioni o incidenti e con il servizio di ordine pubblico, ma la discussione l’ha accesa. Complice un video che riprende dall’alto qualche centinaia di manifestanti – la stima è di circa 400 persone – che sfilano per le vie al grido di “Brescia è nostra e ci appartiene”.

Bazoli: «Corteo neofascista, provocazione per la città»

Il senatore bresciano Alfredo Bazoli, capogruppo del Pd in commissione Giustizia a Palazzo Madama parla di “una vera e propria provocazione per la città”. Di seguito il suo comunicato stampa.

«Ieri sera un corteo di qualche centinaio di neofascisti, di tante sigle diverse riunitesi per l’occasione, ha sfilato per alcune vie di Brescia contro ‘la società multirazziale, il degrado e l’insicurezza’. Una vera e propria provocazione per una città civile e democratica, ferita da una strage neofascista 50 anni fa. È intollerabile e preoccupante che questi gruppuscoli di estremisti rialzino la testa, sfidando a viso aperto le forze democratiche del paese, forse approfittando di un clima che sentono meno ostile di un tempo. Mi auguro che tutte le forze politiche della città facciano cordone sanitario per isolare e rendere irrilevanti questi rigurgiti di un passato che ha segnato così pesantemente la città e il paese».  

Cammarata: «Fuori i neofascisti dalle nostre città!»

«Ieri a Brescia abbiamo assistito a una inaccettabile sfilata di neofascisti per le vie della città: una lugubre marcia di nostalgici al coro di “Brescia è nostra e ci appartiene!”. No, Brescia è di tutti coloro che la abitano, che la vivono, che ci lavorano, che la visitano, qualunque sia la provenienza, la cultura, la fede, la condizione economica e sociale» commenta Roberto Cammarata, segretario cittadino del Pd. «Brescia è Città medaglia d’argento per la lotta partigiana. Brescia è la città che cinquant’anni fa ha subito l’insanabile ferita della strage neofascista di Piazza della Loggia. Brescia non è vostra e non lo sarà mai! Ieri erano in pochi, e tra loro in diversi venivano da altre città, ma anche in pochi erano comunque di troppo».

Cammarata ricorda la manifestazione «provocazione» di un mese fa  a Bologna, nei pressi della stazione, e rileva che quella di venerdì sera, a Brescia, è avvenuta «nel giorno che segue il 55° anniversario della strage di Piazza Fontana a Milano».

«A chi sostiene che a tutti vada riconosciuto il diritto di manifestare pacificamente, è forse il caso di ricordare, richiamando Karl Popper, che “se estendiamo un’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi”. Conclude Cammarata:  «Fuori i neofascisti dalle città delle stragi! Fuori i neofascisti dal nostro Paese!»

Trentini: «No, Brescia non è vostra. Brescia è e resta antifascista»

Sul corteo interviene anche Luca Trentini, segretario provinciale di Sinistra Italiana.    «Noi non ci abituiamo a vedere esibito con orgoglio razzismo e intolleranza. Non accettiamo sfilate falangiste di rigurgiti del passato che possono esibire solo il loro odio.
La storia li ha sconfitti, lo faremo di nuovo! Brescia non è loro. Brescia e l’Italia sono e restano antifasciste».

Azione:  «Un affronto inaccettabile per una città democratica»

«La sicurezza e l’identità di una comunità sono temi cruciali, ma non possono essere strumentalizzati per alimentare divisioni o avversioni verso l’altro. La vera sicurezza nasce dall’integrazione, dalla costruzione di una cultura condivisa e dal rispetto reciproco. È compito di una società civile scegliere il percorso dell’unione, non quello dello scontro».

Brescia in Azione, scrive il segretario provinciale  Marco Garza,  si unisce all’appello delle altre forze politiche: «è necessario che tutte le comunità democratiche facciano fronte comune contro ogni forma di estremismo. Brescia ha il dovere di restare un simbolo di coesione e democrazia, un esempio di come si possa costruire una società fondata sul rispetto e sull’inclusione»

«Il corteo neofascista che ha attraversato ieri le strade di Brescia è un affronto inaccettabile per una città che ha scritto pagine di storia democratica e che porta ancora nel cuore la ferita della strage di Piazza della Loggia. Non possiamo tollerare che ideologie che hanno già causato dolore e distruzione rialzino la testa, alimentate da un clima di crescente ambiguità politica. Brescia non merita di essere teatro di simili provocazioni» ha aggiunto Fabrizio Benzoni, deputato bresciano di Azione.

Greco: «Si vieta la piazza per manifestazioni antifasciste. Per questa, nulla da dire?»

Sulla manifestazione era intervenuto nei giorni scorsi anche Dino Greco, di Rifondazione Comunista che aveva parlato di  «una vera e propria prova di forza che ha per obiettivo quello di guadagnare una visibiltà ed una piena legittimazione nello spazio pubblico».

«Questa gente, che inneggia al fascismo come “Ideologia del domani”, fra “radici e futuro”, sa di poter contare su un ampio ombrello protettivo che trova solidi agganci nel governo e in segmenti dello stesso edificio istituzionale del Paese. Ora vi è da chiedersi se nulla da dire, e soprattutto da fare, trovano il prefetto, il questore, la sindaca della città e quel Comitato per la sicurezza pubblica che ancora oggi vietano l’utilizzazione di Piazza della Loggia per le manifestazioni antifasciste. In una città il cui consiglio comunale condanna le proteste contro il genocidio del popolo palestinese, assimilandole ad atti di antisemitismo, i veri antisemiti di sempre vengono autorizzati a compiere le loro scorribande razziste, suprematiste, esibite con chiarissimi riferimenti all’ideologia nazista e alla sua inequivocabile simbologia».