Il relitto della Iuventa e il fallimento di una politica che punisce chi salva vite in mare (lettera43.it)

di Giulio Cavalli

Da quando fu sequestrata nell'agosto 2017 per 
crimini inesistenti, la nave della Jugend Rettet 
è rimasta a marcire. Una distruzione fisica 
e simbolica. 

Che racconta di un sistema che ha deciso di colpire chi aiuta il prossimo nel timore di smascherare la propria inadeguatezza.

Ma ora l’organizzazione tedesca chiede il conto allo Stato. Non è solo una questione di soldi. Ma di dignità. E di responsabilità.

Il relitto della Iuventa e il fallimento di una politica che punisce chi salva vite in mare

Sette anni. Tanto è durata la paralisi di una nave che aveva un solo crimine alle spalle: salvare vite nel Mediterraneo. La storia della Iuventa, l’imbarcazione dell’organizzazione tedesca Jugend Rettet, è il racconto di un abisso morale che ha capovolto il senso di giustizia cominciato sette anni fa, quando chi tendeva una mano è stato trattato come un complice di crimini inesistenti.

Ma ora il cerchio potrebbe chiudersi, lasciando emergere le responsabilità di uno Stato che ha preferito colpire chi agiva lì dove le istituzioni erano assenti.

Il relitto della Iuventa e il fallimento di una politica che punisce chi salva vite in mare(L’interno della Iuventa dopo anni di incuria da X)

L’abbandono della Iuventa è il riflesso di una precisa strategia politica

Quando, il 2 agosto 2017, la Iuventa fu sequestrata dalla procura di Trapani, l’Italia si lasciava abbindolare dalla propaganda di chi dipingeva le Ong come complici dei trafficanti. Le accuse erano fragili, fondate su un castello di testimonianze raccogliticce, intercettazioni interpretate a convenienza e una narrazione tossica costruita per giustificare l’immobilismo europeo.

«Taxi del mare» li chiamavano, un termine inventato quell’anno dall’allora candidato premier M5s Luigi Di Maio e che è diventato l’arsenale retorico di una politica disumanizzante. Tra i più entusiasti di questa demonizzazione c’era Matteo Salvini che oggi ritorna nella storia della Iuventa, questa volta dalla parte di chi dovrebbe rispondere.

Il relitto della Iuventa e il fallimento di una politica che punisce chi salva vite in mare(Luigi Di Maio e Matteo Salvini nel 2019 Imagoeconomica)

La Iuventa è rimasta intrappolata in un limbo giuridico fino al 2024, mentre si sbriciolava sotto il peso dell’incuria. L’equipaggio? Prosciolto. Le accuse? Inesistenti. «Il fatto non sussiste», ha sentenziato il tribunale nell’aprile scorso. Eppure, mentre la giustizia si prendeva tutto il tempo per sancire l’innocenza di chi operava soccorsi in mare, la nave veniva abbandonata al degrado. Saccheggiata, trascurata, umiliata.
Una perizia del 2022 aveva già denunciato i danni irreversibili: la Iuventa non era più una nave, ma un relitto. Ma cos’è successo davvero in quei sette anni? L’abbandono della nave non è solo una questione di incuria materiale: è il riflesso di una strategia politica ben precisa. Quella di criminalizzare chi osa contraddire la narrativa della fortezza Europa, chi cerca di mettere in salvo le persone migranti mentre le istituzioni scelgono l’indifferenza come politica.
Ogni pezzo arrugginito della Iuventa racconta di un sistema che ha scelto di punire chi fa ciò che è giusto, per paura di smascherare la propria inadeguatezza.
L’Ong Jugend Rettet ora punta il dito contro l’autorità portuale di Trapani e il ministero dei Trasporti
Nel frattempo, il Mediterraneo continuava a inghiottire vite. E la distruzione fisica della Iuventa è diventata una distruzione simbolica: l’idea che si potesse agire per solidarietà, senza chiedere permesso, è stata colpita con metodi che ricordano più la repressione che la giustizia.

È stato un messaggio chiaro a tutte le altre Ong: questo è ciò che vi aspetta se osate intervenire. Ora, Jugend Rettet chiede conto di questa distruzione. Chiede che chi aveva il dovere di custodire risponda di quella negligenza che somiglia più a una sentenza silenziosa.

Il relitto della Iuventa e il fallimento di una politica che punisce chi salva vite in mare(Il ponte della Iuventa da X)

La battaglia legale punta il dito contro l’Autorità portuale di Trapani e il ministero dei Trasporti, quest’ultimo sotto la guida di Salvini. Un nome che torna, come un monito: lo stesso Salvini che è già imputato nel processo Open Arms per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.

«Vogliamo risarcimenti per rendere la Iuventa di nuovo operativa», ha dichiarato Benedikt Funke, rappresentante di Jugend Rettet. Ma questa non è solo una questione di soldi. È una questione di principio. Di responsabilità. Di dignità. Dariush Beigui, ex imputato, lo ha detto chiaramente: «La nostra nave è diventata un bersaglio politico. Ora vogliamo che i responsabili della sua distruzione rispondano».

Il relitto della Iuventa e il fallimento di una politica che punisce chi salva vite in mare
(L’interno della Iuventa da X)

Quel relitto è il fallimento di un sistema che preferisce affondare la solidarietà piuttosto che ammettere le sue colpe

La Iuventa non è un caso isolato, è un simbolo. Un monito di cosa accade quando lo Stato abdica al suo dovere umanitario per abbracciare la propaganda. Un relitto non è solo una nave distrutta ma il fallimento di un sistema che preferisce affondare la solidarietà piuttosto che ammettere le sue colpe. Ogni vite arrugginita è una testimonianza del cinismo con cui le istituzioni hanno trattato un progetto umanitario.
E ora, con il procedimento legale in corso, si prepara a chiedere il conto. Forse, il vero insegnamento della Iuventa è che la verità non si arrende. Anche quando viene soffocata dalle sabbie del tempo, trova il modo di riemergere. Con questo processo, non si tratta solo di ottenere giustizia per una nave distrutta, ma di riaffermare il principio che salvare vite non è e non sarà mai un crimine.

La storia della Iuventa è un ammonimento: mentre il mare continua a chiedere il suo tributo, c’è ancora chi combatte per riportare l’umanità dove è stata abbandonata.

Il relitto della Iuventa e il fallimento di una politica che punisce chi salva vite in mare(La Iuventa in navigazione da X)