Si può perdere la fiducia negli esseri umani, ma come si può perderla nei cormorani? (ilfoglio.it)

di Adriano Sofri

Piccola posta

Non so se mi dispiaccia di più che siano stati degli esseri umani, sia pure russi putiniani o ceceni kadirovisti, ad abbattere il volo dell’aereo civile azero, o mi faccia più piacere che non siano stati degli uccelli

Giovedì era un’altra di queste giornate fredde, ventose, ma limpidissime e assolate. Sotto la mia casa, sulla Greve, qualche rara volta ho visto il magnifico airone bianco maggiore. D’abitudine invece sulla riva della Greve, poco sotto il ponte del paese, c’è un punto in cui si alternano, a fini di pesca, un airone cinerino e una candida garzetta.

Mai insieme però, come i matti e barboni che se prendono un autobus sul quale viaggia già un loro collega scendono alla prossima. In quel punto giovedì era pigramente posato un cormorano. Grande, nero, col becco uncinato. Ma che cosa faceva un cormorano comune sotto il ponte di Tavarnuzze, così lontano dal mare e da laghi e specchi d’acqua dolce rispettabili?

E poi solitario: sono abituato ai cormorani in compagnia. Ho spedito la fotografia ai parenti ornitologi che non hanno avuto dubbi. Poi ho letto da dove vengono a svernare in Italia, e che si sono così moltiplicati sul mare che hanno colonizzato sempre più le acque interne, e che sono protetti ma mettono a repentaglio le riserve ittiche dei corsi d’acqua dolce, e sono perciò detestati dai pescatori. I cormorani sopra tutti.

Forse quello dell’altroieri era uno mandato alla scoperta. Ho aspettato di vedere se si sarebbe tuffato, e poi avrebbe steso le ali ad asciugare. Ma se ne stava là, flemmatico, sazio. Per me si faceva tardi.

Non so se mi dispiaccia di più che siano stati degli esseri umani, sia pure russi putiniani o ceceni kadirovisti, ad abbattere il volo dell’aereo civile azero, o mi faccia più piacere che non siano stati degli uccelli.

Si può tirare avanti perdendo la fiducia negli esseri umani, ma come si potrebbe senza confidare più negli uccelli?

(Ravi Sangar)

M5S, il 2024 è un anno da incubo per Conte: crollo drastico nei sondaggi e flop elettorali

Il 2024 è stato un anno più che complesso per il 
Movimento 5 Stelle, tra calo nei consensi a 
livello nazionale e difficoltà nelle elezioni 
regionali.
I dati riportati da YouTrend evidenziano un quadro nero, che solleva interrogativi sul futuro del partito guidato da Giuseppe Conte.Secondo la Supermedia di gennaio 2024 (la prima dell’anno) elaborata da YouTrend/Agi, il Movimento si attestava al 16,4%. Ma già il risultato delle elezioni europee di giugno ha registrato un forte calo, con il Movimento che ha raccolto soltanto il 10% dei voti.L’ultima Supermedia, aggiornata al 19 dicembre 2024, mostra un lieve recupero rispetto all’estate, con l’11,4%, ma non affatto sufficiente a ritornare ai livelli di inizio anno, con addirittura 5 punti percentuali persi in 12 mesi in cui è andata in scena la rottura tra Conte e il fondatore del M5S, Beppe Grillo.Il Movimento 5 Stelle fatica a radicarsi nei territori, come dimostrano i risultati delle elezioni regionali del 2024. I numeri sono eloquenti:

Sardegna: 7,8%

Abruzzo: 7,0%

Basilicata: 7,7%

Piemonte: 6,0%

Liguria: 4,6%

Emilia-Romagna: 3,6%

Umbria: 4,7%

Questi risultati mettono in evidenza una difficoltà a competere con la forza locale dei principali partiti e a mantenere una presenza significativa, specialmente nelle regioni tradizionalmente più difficili per il Movimento, come Emilia-Romagna e Liguria.

Il leader, l’ex premier Conte, sarà quindi chiamato a guidare una riflessione interna sul futuro del Movimento, per capire come recuperare terreno e ritrovare l’entusiasmo degli elettori.

Il rischio è di finire sotto la doppia cifra e poi di sparire del tutto.