Le retromarce di Fratelli d’Italia

«Non c’è una cosa sulla quale noi non stiamo facendo esattamente quello che volevamo fare e che avevamo detto che avremmo fatto» (min. 10:25)

Non è vero: al governo Fratelli d’Italia ha approvato alcune misure in contraddizione con quanto promesso in passato ai suoi elettori. Vediamo almeno due esempi.

Nel 2019 Meloni aveva più volte ripetuto che le accise sui carburanti andassero «progressivamente abolite». L’11 novembre scorso il governo Meloni ha prorogato, in un primo momento, fino alla fine del 2023 il taglio alle accise introdotto a marzo dal governo Draghi.

Ma dieci giorni dopo ha cambiato idea, riducendo il taglio per il mese di dicembre. In concreto, dal 1° dicembre le accise sui carburanti sono aumentate di 10 centesimi rispetto al periodo precedente, rimanendo comunque a un livello più basso rispetto a quello precedente al taglio voluto dal governo Draghi.

Rimanendo sul fronte dell’energia, nel 2016 Meloni aveva fatto campagna elettorale per il sì al referendum abrogativo sulle trivelle per l’estrazione di gas. Dopo poche settimane dall’insediamento, il suo governo ha introdotto una norma per aumentare proprio l’estrazione di gas in mare, per far fronte ai rincari energetici.