La candidata del Movimento cinque stelle nel Lazio propone una misura assistenzialista su base regionale.
E tenta di eludere la stretta del governo sul reddito grillino
Pur di mantenere il reddito di cittadinanza, i Cinque Stelle se le inventano tutte. Dopo la stretta del governo sulla misura assistenzialista, destinata a essere archiviata dal 2024, i pentastellati hanno escogitato un modo per promettere la conservazione del sussidio. La soluzione estratta dal cilindro si chiama reddito di cittadinanza regionale.
A parlarne con una certa concretezza è stata la candidata 5S alla presidenza della Regione Lazio, Donatella Bianchi. Intervistata dall’agenzia Italpress, l’ex conduttrice televisiva ha rilanciato l’idea di un sostegno su base locale, pronto a rimpiazzare la sovvenzione grillina mandata in soffitta dal premier Meloni.
“Reddito di cittadinanza regionale”: cos’è
“Servirà un sostegno dove non è possibile da subito la reintroduzione nel mondo del lavoro“, ha affermato la candidata nel Movimento nel Lazio. E al riguardo ha specificato: “Penso al Reddito di cittadinanza regionale“. Poi ha poi assicurato di aver calcolato la fattibilità dell’operazione. “Io non faccio promesse da campagna elettorale ma ho fatto i conti, ci sono più di 2 miliardi per la Regione Lazio di un fondo europeo che ci consente di reintrodurre un sostegno come il Reddito di cittadinanza in Regione, ci sono 350mila percettori che resteranno senza sostegno tra pochissimi mesi“, ha aggiunto l’ex conduttrice Rai.
E ancora: “Questa è dignità e dobbiamo garantirla, lo possiamo fare come Regione e metteremo in atto tutte le misure per questo, cercando poi di stimolare la reintroduzione nel mondo del lavoro“.
Le carenze del sussidio grillino
Lanciando la proposta, tuttavia, la candidata 5s non si è addentrata nei dettagli del reddito regionale. Ad esempio non ha spiegato come i pentastellati intendano favorire l’accesso al mondo del lavoro, aspetto sul quale il sussidio grillino aveva mostrato tutte le proprie carenze. Le furberie e le irregolarità da parte di molti percettori erano anche state il motivo per il quale il centrodestra aveva proposto la cancellazione della norma in favore di nuove e più oculate politiche di sostegno a chi davvero ha bisogno. Ebbene: su base regionale i Cinque Stelle intenderebbero ancora distribuire soldi a pioggia o hanno in mente soluzioni che evitino gli ottenimenti indebiti?
Rdc, Lazio terza regione per beneficiari
Il Lazio (con la Capitale) secondo i dati Inps è la terza regione italiana per numero di beneficiari del reddito di cittadinanza, preceduta dalla Sicilia al secondo posto e dalla Campania al primo. Ma non tutti nel Centro-Sud sono favorevoli al sussidio pentastellato.
Nei giorni scorsi, ad esempio, proprio nel Lazio il presidente 5S Giuseppe Conte era stato zittito da un anziano cittadino che al mercato rionale lo aveva avvicinato per fargli le pulci proprio sul reddito di cittadinanza, da lui definito criticamente un “regaletto” capace solo di creare “disoccupazione e bamboccioni“.
Nota a margine: fa sorridere che l’ex premier nelle ultime ore si sia strappato le vesti contro l’autonomia differenziata proposta dal governo. La sussidiarietà non piace ai 5S, ma se si tratta di reddito di cittadinanza sono gli stessi pentastellati a rivendicare di voler fare da sé in ogni regione.