di Massimo Franco
Il no al Mes potrebbe diventare nelle prossime settimane un «ni»;
e alla fine un «sì» del Parlamento per necessità, destinato a scontentare qualche settore grillino senza che questo provochi né una crisi di governo né un cambio di maggioranza
Parafrasando il titolo di un film, si potrebbe parlare di cinquanta sfumature di no. L’insistenza con la quale il premier Giuseppe Conte ripete di volere fare a meno del Meccanismo europeo di stabilità, quel Mes che dovrebbe darci circa 37 miliardi di euro per la sanità, è una sorta di mantra. Ma si tratta di un mantra circondato da subordinate e condizioni, recitato quotidianamente più per rassicurare il Movimento Cinque Stelle che per preparare il Paese a un «no» altamente improbabile.
Puntare sui 500 miliardi di euro a fondo perduto previsti dal Fondo per la ripresa lanciato da Germania e Francia continua a essere definito «un ottimo punto di partenza». Ma il presidente del Consiglio sa che è la metà, forse un terzo rispetto alle aspettative iniziali dell’Italia; e che alcuni Paesi nordeuropei useranno il loro potere per cercare di ridurre ulteriormente la cifra … leggi tutto