Dalle Fosse Ardeatine al delitto Andreotti: la storia secondo Giuseppi

di

Il leader grillino colleziona una gaffe 
dietro l'altra: 

prima inventa il “delitto Andreotti”, poi commemora le donne uccise alle Fosse Ardeatine, peccato che nell’eccidio siano morti solo uomini

Se il detto ciceroniano “historia magistra vitae” fosse applicato alla politica italiana, il risultato non potrebbe che essere sconfortante. Negli ultimi anni i politici italiani si sono resi protagonisti di gaffe, strafalcioni, dichiarazioni sconcertanti sulla storia che hanno testimoniato nel migliore dei casi superficialità e nel peggiore vera e propria ignoranza. 

Capofila di questa tendenza sono stati i grillini che ci hanno abituato a posizioni campate per aria in ogni ambito dello scibile umano tra cui la storia. Non poteva essere da meno il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte che questa settimana si è reso protagonista di una doppia gaffe che fa dubitare delle conoscenze storiche dell’avvocato del popolo.

Nella foga di attaccare il governo, alla Camera Conte ha affermato: “A quattro mesi dall’insediamento del suo esecutivo, avverto il dovere di denunciare con fermezza la grave inadeguatezza che connota la vostra azione, e gli esempi ormai sono molteplici”.

Poi lo strafalcione: “I vostri esperti manager che motivano la squadra citando il discorso di Benito Mussolini all’indomani del delitto Andreotti…”. Anche se probabilmente si è trattato di un lapsus, Conte stava in realtà leggendo il discorso e non parlando a braccio, una circostanza che ha fatto immaginare a molti osservatori che l’errore non fosse casuale.

Neanche il tempo di metabolizzare lo strafalcione che l’ex premier ha fatto il bis. Per ricordare l’eccidio delle Fosse Ardeatine, ha infatti scritto su Twitter: “L’eccidio delle Fosse Ardeatine ancora oggi ci ricorda l’abominio della violenza nazifascista. Una vile rappresaglia costata la vita a 335 donne e uomini tra detenuti comuni, civili, partigiani, cittadini ebrei: una pagina dolorosa e mai cicatrizzata della nostra Storia”.

Peccato che nell’eccidio non siano morte donne ma soltanto uomini. Si tratta di un errore doppiamente grave, da un lato perché è un falso storico, dall’altro nasce dalla volontà di promuovere a tutti i costi un linguaggio inclusivo anche rendendosi protagonisti di strafalcioni storici.

Dalla cancellazione alla riscrittura della storia il passo è breve ma per Giuseppe Conte è ancor più facile inventare fatti storici mai avvenuti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *