Andrea Marcucci ex capogruppo del Pd al Senato ed ex senatore in un'intervista a Repubblica mitraglia senza se e senza ma Elly Schlein,
la nuova segretaria del Nazareno. E lo fa con parole dirette senza usare eufemismi. “Ho questa impressione, che se ne me ne vado, ai dirigenti del Pd di Schlein faccio un favore. La strategia è chiara: far fuori l’area riformista, i liberal democratici”, ha affermato Marcucci.
Se questa è la premessa, i toni successivi non sono molto teneri: “La logica è quella, ma senza la nobiltà dei Ds. Ricordo che l’ultimo segretario è stato un politico di spessore come Piero Fassino, persona che stimo. È la linea Bettini: una virata decisa a sinistra, per fare concorrenza al Movimento 5 Stelle. Una strategia che ha senso, lo riconosco: meglio il Pd al 25% e il M5S sotto il 10. Ma così non può esserci spazio per chi ha idee liberali e popolari. Basta guardare a quello che sta succedendo sul lavoro: Schlein e i suoi sono schiacciati sulla Cgil, che si è mossa pesantemente al congresso per sostenerli”.
Poi arriva anche qualche bordata per Bonaccini: “Prima del congresso, col senno di poi, ha sbagliato a dare per scontata la vittoria e ad avallare le regole delle primarie. Lui ha vinto tra gli iscritti, ricordiamolo. Sull’ipotesi che possa essere ancora il federatore della minoranza, non saprei. Non ci parlo da qualche tempo. Da come si è mosso direi che non ne ha voglia”.
A chi gli chiede se lascerà il Pd, Marcucci risponde secco: “Non credo che questo causi particolari angosce al gruppo dirigente di Schlein. Anzi, noto un certo fastidio per chi la pensa come me”. Infine annuncia quale sarà il suo prossimo porto di approdo: “Se il Pd confermasse l’impostazione che dicevo, e mi pare lo faccia sempre di più giorno dopo giorno, un liberal democratico non può che guardare altrove. E non vedo alternative rispetto al Terzo Polo“. Insomma, tutto pronto per il ritorno con Renzi?