Il Family act è un buon punto di partenza per cominciare a disegnare un insieme organico di interventi a favore delle famiglie con figli. Perché sia efficace, equo e sostenibile serve però un chiaro sistema di priorità. E la soluzione di alcune ambiguità.
I due obiettivi principali
L’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del disegno di legge delega in tema di politiche per le famiglie – il “Family act“- è il primo passo di un ambizioso progetto, contemporaneamente di rafforzamento e ri-orientamento delle politiche a sostegno delle famiglie con figli. Il suo obiettivo dichiarato è sostenere sia il costo dei figli, sia la conciliazione famiglia-lavoro in un’ottica di parità di genere.
Rispetto al primo obiettivo, due sono gli strumenti previsti: l’istituzione di un assegno unico universale per tutti i figli minorenni in sostituzione della miriade di trasferimenti più o meno categoriali oggi esistenti e agevolazioni monetarie o fiscali per le spese dedicate all’educazione (non solo scolastica) e alle attività di tempo libero dei figli.
Il secondo obiettivo è perseguito con il riordino dei congedi genitoriali e di paternità, l’incentivazione al lavoro agile per i genitori di figli entro i quattordici anni, l’allargamento dell’offerta di servizi educativi per l’infanzia, contributi per i pagamenti delle rette dei servizi per l’infanzia o per l’accudimento di bambini in età prescolare al proprio domicilio … leggi tutto