Le mappe, splendidi oggetti morti (ilpost.it)

Il primo capitolo del nuovo libro di Massimo 
Mantellini, per orientarsi tra le cose che non 
ci sono più ma ci sono ancora

Herta Müller è la vincitrice del Nobel per la Letteratura del 2009: il suo fazzoletto è un oggetto di uso quotidiano che la mamma la abituò a mettere in tasca ogni mattina. Nel discorso che fece quando vinse il Nobel, raccontò che quando venne licenziata da un lavoro che non voleva assolutamente perdere stese quel fazzoletto sulle scale davanti alla fabbrica e lo usò come scrivania provvisoria. E ne fece un simbolo: del suo ufficio e della sua connessione con il mondo intorno.

Massimo Mantellini usa questa immagine nell’introduzione del suo nuovo libro pubblicato da Einaudi. Si chiama Dieci splendidi oggetti morti e dedica ciascun capitolo a storia e storie dei suddetti oggetti: a cominciare, appunto, dalle mappe.

Servono braccia grandi per dispiegare la carta stradale del Nord Italia; a volte nemmeno quelle bastano. Occorrerà attenzione per capire poi, a fine consultazione, come ripiegarla: capiterà di confondere dritto e rovescio di ogni singola ripiegatura e ottenere, come risultato finale, una salsiccia al posto di una piadina. Servono occhi allenati e un po’ di concentrazione per riconoscere i piccoli nomi delle città, e seguire col dito il percorso rosso della strada statale, quello giallo delle provinciali, il verde delle autostrade. O per controllare il numerino dei chilometri che separano Padova da Mestre. E poi quelli fra Mestre e Vittorio Veneto e poi su, fino a Ponte delle Alpi … leggi tutto

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