Prima le parole. E anche dopo (ilfoglio.it)

di Simonetta Sciandivasci

Il lessico, le nuvole, l'enigmistica, 
Milano, Jannacci, Beppe Sala, Giuseppe Conte, 
Fiorello, i giornali. E un piccolo grande 
amore: la lingua italiana. Conversazione 
con Stefano Bartezzaghi

L’ultima parola sulle parole si chiede a lui, che sulla foto profilo di Whatsapp, omaggio di un amico, ha una scritta: “The man who changed the world”, con una crocetta sulla L. Stefano Bartezzaghi, semiologo, enigmista, scrittore, cambia le parole, le ribalta, le anagramma, le spezza, le sveste, riveste, maschera, smaschera.

È la Cassazione della lingua italiana, che secondo lui è “una specie di minerale che si è formato durante eventi geologici irripetibili”, la migliore delle lingue possibili, o almeno quella che lui ama di più, perché è la più maneggevole, quella perfetta per l’enigmistica, la sua scuola prima della scuola, insieme alle figurine Panini.

Piero Bartezzaghi, il papà di SB, è stato uno dei più importanti enigmisti italiani: a casa sua i cruciverba non erano companatico, ma pane. Chi durante la quarantena non ha panificato o suonato pentole sul terrazzo, ha fatto moltissimi cruciverba, il calcio da seduti che fa impazzire tutti, a qualsiasi età (la sezione crossword del New York Times conta più di mezzo milione di abbonati) … leggi tutto

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