LA DICHIARAZIONE
Il 17 ottobre, ospite a DiMartedì su La7, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha difeso (min. 11:50) la proposta dei partiti di opposizione che, eccetto Italia Viva, chiedono di introdurre in Italia un salario minimo da 9 euro lordi orari. A sostegno delle sue critiche al governo Meloni, Schlein ha detto che negli Stati dove è stato introdotto il salario minimo, come la Germania, «si sono alzate» non solo le retribuzioni di chi guadagnava meno del minimo, ma anche quelle «degli altri lavoratori».
Abbiamo verificato che cosa dicono gli studi sugli impatti del salario minimo: a oggi le ricerche danno torto alla segretaria del Partito Democratico.
Il Grafico 1, pubblicato nel rapporto di Dube, mostra la variazione della quota di lavoratori all’interno di ciascun intervallo di retribuzione relativamente al salario minimo negli Stati Uniti. In parole semplici, lo zero mostra il salario minimo, i numeri positivi rappresentano le retribuzioni superiori al minimo (per esempio di 2 dollari l’ora in corrispondenza del 2), mentre quelli negativi quelle inferiori al minimo.
È piuttosto chiaro che l’introduzione di un salario minimo riduca la quota di lavoratori che hanno una retribuzione più bassa prima dell’introduzione della misura: tutte le colonne prima dello zero sono in calo. Al contrario si registra un aumento elevato dei lavoratori in corrispondenza dello zero: sono tutti quei lavoratori che, con l’introduzione o l’incremento del salario minimo, si trovano a guadagnare di più per adeguarsi alla nuova regola.
Un effetto leggermente positivo (ma quasi mai statisticamente significativo, ossia positivo oltre ogni margine di errore) si registra nei gruppi retribuiti fino a 4 dollari l’ora più del minimo, mentre per quelli con retribuzioni maggiori non sembra esistere alcun effetto significativo.
Sembra quindi che il salario minimo abbia un impatto soprattutto sulle retribuzioni di chi guadagna molto poco, non su tutti i lavoratori. Questi dati si riferiscono però agli Stati Uniti. Per quanto non sia assurdo assumere che il comportamento sul mercato del lavoro europeo non sia diverso da quello statunitense: anzi, si potrebbe supporre che l’effetto possa essere ancor meno rilevante, considerando la maggiore rigidità dei mercati del lavoro europei, che sono più stabili, ma per questo hanno anche retribuzioni che ci mettono più tempo a variare.
E in Germania?
Questi risultati sono stati confermati da altri studi, che indicano un aumento sostanziale delle retribuzioni orarie per i lavoratori con salario basso, ma non parlano di un effetto positivo sulle retribuzioni che non sono direttamente interessate dal salario minimo. Lo stesso studio condotto sulla Germania, già citato in precedenza, parla di una riduzione della disuguaglianza nella distribuzione dei redditi, che indica una crescita maggiore delle retribuzioni basse rispetto a quelle più alte.
Questo non conferma necessariamente che l’effetto positivo sui salari più alti non ci sia (potrebbe semplicemente essere inferiore rispetto a quello sui salari bassi), ma, unito ad altri elementi, indica che l’impatto della misura si registri solo sui lavoratori al di sotto o poco al di sopra del minimo.
Lo studio in questione mostra poi un altro effetto interessante del salario minimo: in Germania la misura ha portato a una riallocazione dei lavoratori verso aziende più grandi e più produttive, dinamica che giustificherebbe una parte rilevante dell’aumento dei salari più bassi. Questa transizione può in effetti avere un impatto positivo nel lungo periodo, perché il tessuto produttivo sarebbe popolato da imprese più grandi e più produttive (che pagano quindi salari più alti), ma si inserirebbe all’interno di una generale transizione dell’economia, non di un impatto diretto della misura nel breve e medio periodo.
Il verdetto
Secondo Elly Schlein, «nei Paesi come la Germania, dove si è adottato il salario minimo, anche le altre retribuzioni si sono alzate», e non solo quelle dei lavoratori pagati sotto la soglia. Abbiamo verificato e la dichiarazione della segretaria del PD non è supportata dai fatti.
La letteratura scientifica sul salario minimo ha mostrato che questa misura ha il merito di aumentare le retribuzioni di chi guadagna molto poco. Ma non ci sono evidenze che il salario minimo porti a un generale aumento dei salari anche tra i lavoratori non interessati direttamente dalla misura.