di Franz Russo
La prima a chiamarsi fuori dagli investimenti pubblicitari su X e da tutto questo è stata IBM,
poi anche Apple e Disney
“Dirò sempre quello che voglio e se questo comporterà una perdita di denaro, allora così sia”. Sono parole di Elon Musk pronunciate nella primavera scorsa durante una intervista alla CNBC. Parole che trovate dimostrazione pratica di quello che sta accadendo in questi ultimi giorni. I fatti dicono che le grandi aziende che investono in pubblicità su X stanno ritirando i loro budget.
Questo a seguito del grave episodio che ha visto coinvolto proprio Elon Musk e il suo pensiero. Infatti, qualche giorno fa Elon Musk ha dichiarato di essere d’accordo con un post sui social media che accusa le ‘comunità ebraiche’ di promuovere “l’odio contro i bianchi”, rispondendo con “Hai detto la vera verità”. Parole che hanno provocato sdegno e hanno convinto le aziende a compiere un passo indietro rispetto agli investimenti in pubblicità sulla piattaforma X, precedentemente Twitter.
Elon Musk e X, il passo indietro di IBM
La prima a chiamarsi fuori da tutto questo è stata IBM che ha motivato in questo modo la sua mossa: “IBM ha tolleranza zero nei confronti dell’incitamento all’odio e della discriminazione e abbiamo immediatamente sospeso tutta la pubblicità su X mentre indaghiamo su questa situazione del tutto inaccettabile”. Il passo indietro di un colosso come IBM ha convinto poi altre aziende di grandi dimensioni, con elevati budget investiti in pubblicità su X, a muoversi nella stessa direzione.
La decisione di Apple e Disney
E così si sono mosse Apple e Disney, mettendo fine agli investimenti pubblicitari. Queste due aziende erano state chiamate in causa nei giorni scorsi dalle comunità ebraiche alle quali chiedevano, appunto, un segnale forte. Da evidenziare che queste due aziende hanno avuto dei trascorsi particolari con Twitter e con Elon Musk.
Disney nel 2021 era stata indicata dai rumors come una delle possibili acquirenti di Twitter, per via della grande amicizia tra Bob Iger, CEO di Disney e membro del board di Twitter all’epoca, e Jack Dorsey, allora CEO di Twitter. E Apple di recente ha registrato alcuni attriti proprio con Elon Musk a proposito dei costi degli abbonamenti a X Premium più cari del 30% via mobile, a causa della quota trattenuta dal colosso di Cupertino. Situazione che aveva portato quasi ad uno scontro tra Musk e il CEO di Apple, Tim Cook. Ma non ci sono solo Apple e Disney ad abbandonare la pubblicità su X.
La lista prosegue con Paramount, Warner Bros Discovery, Lions Gate Entertainment. E poi, da ultimo, Comcast e NBCUniversal. Quest’ultimo è il colosso che realizza contenuti di intrattenimento e proprietaria di una galassia di brand tra cui figurano NBC News, MSNBC, Universal, CNBC, Dreamworks, Bravo e la piattaforma streaming Peacock. Da cui proviene Linda Yaccarino, attuale CEO di X.
(Der Spiegel)