La commissaria ai Trasporti Vălean: “Inaccettabile” tenere in ostaggio i confini (euronews.com)

di Gabriele Barbati

Continua in Polonia la protesta che blocca il 
transito merci alla frontiera con l'Ucraina. 

Camionisti e agricoltori lamentano la concorrenza da oltreconfine, dopo la sospensione dei permessi UE decisa con la guerra. Il blocco russo del Mar Nero limita export e aiuti per Kiev via terra

Bruxelles accusa la Polonia di non fare abbastanza per porre fine al blocco dei camion al confine con l’Ucraina.La Commissaria europea per i Trasporti, Adina Vălean, ha giudicato la situazione “inammissibile” e ha minacciato di intervenire.

La mancanza di coinvolgimento delle autorità polacche è quasi totale. Non si sta cercando davvero una soluzione, in buona fede” ha dichiarato Vălean mercoledì a Bruxelles, durante una conferenza stampa di presentazione del nuovo Pacchetto Mobilità Passeggeri della Commissione europea.

“Sebbene sostenga il diritto delle persone a protestare, non si possono bloccare le frontiere esterne dell’Unione Europea tenendo in ostaggio l’intera UE e l’Ucraina, un paese attualmente in guerra” ha aggiunto la commissaria europea.

COSA CHIEDONO I CAMIONISTI POLACCHI?

Camionisti e agricoltori polacchi bloccano almeno quattro valichi di confine con l’Ucraina dal 6 novembre. Sostengono di essere danneggiati dal fatto che autisti e compagnie ucraine trasportino merci all’interno dell’Unione e a prezzi più competitivi, nonostante l’Ucraina non sia un membro della UE.

I manifestanti chiedono la reintroduzione di un sistema di permessi per il trasporto di merci tra l’Unione e l’Ucraina, che era stato sospeso con l’invasione russa del 2022, tranne che per i carichi militari e umanitari.

I camionisti polacchi chiedono anche maggiori controlli sulle aziende di autotrasporti che russi e bielorussi starebbero aprendo nel Paese per aggirare le sanzioni europee in vigore.

ll ministro polacco delle Infrastrutture, Andrzej Adamczyk, ha chiesto all’Unione di istituire un comitato congiunto per analizzare gli effetti dell’abolizione dei permessi per effettuare trasporti nel territorio dell’UE.

In attesa di una soluzione i camion attendono alla frontiera. E le temperature in questa stagione nella zona sono molto basse.

“Dovremo trovare un accordo il prima possibile. Gli affari sono importanti ma in Ucraina c’è la guerra. La gente muore ogni giorno” commenta Volodymyr Mushka, uno degli autisti in attesa dal lato ucraino.

Con i porti sul Mar Nero praticamente bloccati dalla Russia, che era il principale canale di esportazione per l’Ucraina, le merci in entrata e in uscita passano ora soprattutto da strade e ferrovie.

La Commissione europea assicura che sta parlando con le parti coinvolte per trovare una soluzione. In caso di fallimento, si potrebbe aprire una procedura di infrazione contro Varsavia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *