Buco nell'acqua
Nell’aula della Camera è iniziata la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni europee con un colpo diretto al centrodestra e al Patto di Stabilità, e un altro all’Europa del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), che Giuseppe Conte ha bocciato, unendosi così alle posizioni di Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
Il percorso intrapreso dai 5Stelle, secondo Repubblica, è tutt’altro che lineare. Nonostante le critiche rivolte ai meloniani in Parlamento, il M5S deve fare i conti con la necessità di salvaguardare la propria coerenza politica e allontanare eventuali derive populiste.
La contrarietà al Mes è stata dichiarata con fermezza, ma la strategia politica per le Europee si prospetta acrobatica, con il rischio di cadere in ambiguità. Il 9 giugno è la data cruciale per il Movimento 5 Stelle, che mira a capitalizzare il massimo consenso per conquistare la leadership dell’opposizione, sfidando il Partito Democratico di Elly Schlein.
Ma Conte corre verso Strasburgo “senza famiglia”, dopo non essere riuscito a stringere l’alleanza con i Verdi: è l’unico partito italiano con consensi a due cifre che si trova senza una casa all’Europarlamento. Un dilemma da affrontare probabilmente dopo le elezioni. La politica europea dei 5Stelle sarà improntata sulla convinzione di essere nel campo progressista e ambientalista, escludendo ogni collaborazione con le destre sovraniste.
E dopo il voto contrario alla ratifica del Mes, il dialogo con i Socialisti & Democratici sembra ormai un’ipotesi lontana. Inoltre, evidenzia sempre il quotidiano, il rifiuto di aderire a una famiglia politica a Strasburgo potrebbe rendere il Movimento irrilevante.
Per quanto riguarda i candidati alle Europee, dallo stato maggiore del Movimento sottolineano che è ancora troppo presto per discutere di nomi, con quello di Pasquale Tridico che sembra già certo. C’è poi la questione legata Alessandro Di Battista: anche se il suo profilo potrebbe raccogliere consensi nell’area del pacifismo dell’elettorato grillino, sembra che Conte non voglia includerlo nella lista. Forse un suo ritorno è troppo ingombrante?