Quattro nuovi arresti di giornalisti, emesso il provvedimento per il sequestrato dei beni di Can Dundar e il rinvio a giudizio per il filantropo Osama Kavala
Sono solo le ultime notizie nefaste che ci arrivano dalla Turchia dove le repressioni di ogni singolo diritto, dalla libertà di espressione e di stanpa a un giusto processo, sono continue.
Cominciamo con al vicenda di Kavala. Lo scorso 10 dicembre la Corte europea dei diritti umani con sede a Strasburgo aveva dichiarato illegittima la sua detenzione, rilevando violazioni dei suoi diritti e intimando ad Ankara di scarcerarlo. La Turchia aveva ritenuto non vincolante la decisione della corte con sede a Strasburgo.
Da sempre interlocutore dell’Europa, Kavala è stato il fondatore dell’organizzazione Anadolu Kultur e si è distinto nella promozione dell’arte e della cultura nonché nella lotta alla violazione dei diritti umani.
La risposta di Ankara è stata di orientamento totalmente opposto a quanto indicato dalla Corte Europea, la procura di Istanbul ha infatti chiesto e ottenuto un nuovo rinvio a giudizio per Kavala con l’accusa di aver sostenuto il fallito colpo di stato del 15 luglio 2016.
Kavala rischia l’ergastolo ostativo, pena richiesta anche per il ricercatore americano Henri Barkey, accusato di spionaggio, che si trova all’estero.
Il filantropo che ha già trascorso 1077 giorno in carcere, era già stato rinviato a giudizio lo scorso 6 febbraio nel processo per le proteste del 2013 a Gezi Park, che secondo il pubblico ministero puntavano a rovesciare il governo con la regia di Kavala.
Anche il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa la scorsa settimana aveva esortato la Turchia ad assicurare l’immediato rilascio dell’imprenditore e difensore dei diritti umani. La decisione del Comitato era stata assunta durante la sua ultima riunione periodica per esaminare l’attuazione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo … leggi tutto