In molti testi si aprono delle finestre involontarie su una bellezza che sarebbe stato impossibile cogliere se qualcuno non avesse scambiato una lettera o una parola per un’altra o se non avesse avuto un piccolo lapsus di incoerenza.
L’articolo, uscito originariamente su Letras Libres, viene qui riprodotto per gentile concessione dell’autore. Buona lettura!
di Cristian Vázquez traduzione di Isabella Greco
1.
L’ultimo capitolo del libro Ser Escritor, del 1997, nel quale Abelardo Castillo rivolge la sua esperienza e i suoi consigli agli apprendisti del campo, contiene quasi cinquanta massime, definite dall’autore – forse per modestia o forse solo per un gioco di parole – «Minime». Una suggerisce: «Non preoccuparti troppo per gli errori di stampa. Nell’Ulisse di Joyce ce ne sono circa trecento e i professori continuano a trovarvi significati nascosti» … leggi tutto