Ci sono molti meno detenuti ma il problema del sovraffollamento è rimasto, dice l'ultimo rapporto dell'associazione Antigone
L’associazione Antigone, che si occupa di tutelare i diritti delle persone che si trovano in carcere, ha pubblicato il suo annuale rapporto sulla condizione delle carceri in Italia. I numeri relativi all’ultimo anno hanno risentito ovviamente degli effetti della pandemia da coronavirus, che ha avuto conseguenze anche sulle carceri e sui detenuti.
Anzitutto è diminuito il numero di detenuti. Il 29 febbraio del 2020, a pochi giorni dalla scoperta del primo caso di infezione da coronavirus in Italia, c’erano 61.230 persone in carcere, mentre il 28 febbraio 2021 ce n’erano 53.697: 7.533 in meno, pari al 12,3 per cento. È il numero più basso di persone incarcerate in Italia dal 2015, quando c’erano 52.165 detenuti.
Questo dato, secondo l’associazione Antigone, è l’esito «più dell’attivismo della magistratura di sorveglianza che non dei provvedimenti legislativi in materia di detenzione domiciliare». Nel decreto ristori dello scorso ottobre il governo aveva infatti inserito alcune misure volte a incentivare la detenzione domiciliare per limitare il sovraffollamento nelle carceri e ridurre la possibilità di contagi e focolai.
Ma secondo Antigone, la diminuzione della popolazione carceraria non è servita a migliorare in maniera significativa il tasso di affollamento delle carceri, che oggi è pari al 106,2 per cento … leggi tutto