di Sara Creta
Nell’ottobre 2018, undici minori non accompagnati che dovevano essere rimpatriati nel loro paese d’origine sono completamente scomparsi dal centro di detenzione di Janzoor.
Gli operatori umanitari che si erano recati nella struttura per recuperarli, si sono trovati la sorpresa. Ci sono voluti sei mesi per scoprire che ne era stato di loro. Registrati e pronti a partire, “sono stati venduti e alle loro famiglie è stato chiesto il riscatto”, ricostruisce un membro dello staff dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM/IOM) che preferisce rimanere anonimo.
Storie di questo genere sono all’ordine del giorno in Libia e, come abbiamo scritto nella prima parte di questa inchiesta, molti addetti ai lavori si dicono preoccupati del fatto che UNHCR, l’agenzia Onu per i rifugiati, non abbia “alcun potere di migliorare le condizioni nei centri di detenzione”.
Eppure, come scriviamo qui, UNHCR è proprio uno dei partner su cui conta l’Unione Europea per garantire il rispetto dei diritti umani nell’ambito delle sue politiche di esternalizzazione della questione migratoria … leggi tutto