di FRANCESCO CERAOLO
“I don’t believe in America”. Una lunga carrellata attraverso i corridoi di un ospizio. La macchina da presa si ferma sul corpo immobile di Frank Sheeran (Robert De Niro).
È sulla sedia a rotelle, sta vivendo gli ultimi giorni della sua vita. Ha scelto personalmente la bara in cui vuole essere sepolto, il suo loculo al cimitero. Chiede di non essere cremato perché vuole restare, corpo simulacro di un Paese (e di un cinema) che non deve essere cancellato.
Testimonianza viva, anche nella morte, di un trapasso, di un mondo che si avvia inesauribilmente al suo tramonto. Comincia così The Irishman, ultimo, abissale, e probabilmente definitivo, film di Martin Scorsese … leggi tutto