Molte sale non riapriranno, altre faranno i conti con lo strapotere dello streaming. Il parere di Marco Risi e Amedeo Pagani
“Che film vedete? “Vediamo Netflix”. Secondo Paul Schrader, celebre regista di “American Gigolo” e sceneggiatore di “Taxi Driver” e ”“Toro Scatenato”, il cambio epocale da cui il mondo del cinema non tornerà più indietro è tutto in questo scambio di battute. E risale a due anni fa, quando lo stesso Scharder andò a trovare alcuni parenti nel Michigan e alla sua banale domanda suo cugino rispose così: “Guardiamo Netflix”.
Nessun titolo, ma il nome di una piattaforma di streaming con film, serie e documentari. Il grande regista, sceneggiatore e critico americano in una lunga intervista al “New Yorker” ha spiegato: “In quel momento ho capito il genio di Reed Hastings (fondatore e amministratore delegato di Netflix ndr)”. Ecco, il 25 aprile ci sarà la notte degli Oscar, la prima dopo lo scoppio della pandemia che ha dato un’accelerazione al cambiamento (nel 2020 la cerimonia si è svolta il 9 febbraio, quando l’Occidente non era ancora stato travolto dal Covid). Le sale nel mondo sono rimaste chiuse per tantissimo tempo.
Molte non riapriranno più. Intanto decine e decine di film hanno dovuto rinunciare all’uscita al cinema e scegliere una piattaforma streaming per la distribuzione. C’è l’imbarazzo della scelta: da Netflix ad Amazon video, da Disney plus a Mubi per citare i più celebri. Ma il 2021 o, a voler esagerare il 2022, sarà l’anno del sorpasso? L’anno in cui la sala cinematografica diventerà una ridotta per soli cinefili o un luogo buono per un paio di serate o di pomeriggi da trascorrere con la famiglia più per fare qualcosa che per vedere un film preciso? Nessuno ha la sfera di cristallo, ma il sentore che il cambio definitivo stia per arrivare emerge da più di un addetto ai lavori.
In Italia i cinema riaprono, un po’ all’improvviso, il 26 aprile. Con le limitazioni del momento: sale a capienza limitata e il coprifuoco delle 22 che impedisce di sicuro il cosiddetto secondo spettacolo serale ma mette in forse anche il primo, soprattutto nelle città di provincia.
Pensiamo inoltre al timore del contagio e all’obbligo di tenere la mascherina per tutta la durata della proiezione … leggi tutto