di Velina Gospodinova, Nikolay Stoyanov (Capital Bucarest – Traduzione di Andrea Torsello)
Tutto è cominciato con l’importazione di rifiuti destinati all’incenerimento nel periodo 2014-2016. Tra i nomi dietro a questa questione troviamo l'ex direttore di Lukoil Bulgaria Valentin Zlatev.
La logica dell’operazione è semplice. In un paese sviluppato, normalmente esistono norme ambientali piuttosto rigide riguardo al trattamento dei rifiuti. Rispettarle è costoso, quindi è grande la tentazione di mandare i propri rifiuti altrove, magari in luoghi dove l’attenzione a a questi temi è meno forte.
Per non trasformare i paesi in via di sviluppo in discariche ci sono molteplici restrizioni: divieto di esportazione di rifiuti pericolosi da paesi dell’Ocse verso paesi fuori dal gruppo, divieto di esportazione per le discariche, ecc.
Pare che la Bulgaria sia una delle migliori destinazioni per eludere le norme europee: il paese fa parte dell’Ue, quindi le modalità di trasporto transfrontaliero non sono così complicate da gestire; teoricamente, la Bulgaria applica le stesse regole che valgono per gli altri paesi membri, ma con controlli meno efficaci.
E questo permette a coloro che lucrano su queste attività di realizzare profitti interessanti: ricevono lo stesso prezzo a tonnellata di coloro che vogliono vendere i rifiuti, ma senza investire nelle tecnologie necessarie a rispettare le norme ambientali … leggi tutto