La Guardasigilli all'Università Statale di Milano illustra le sfide che attendono il sistema giudiziario italiano
La riforma del processo penale “a brevissimo arriverà in Consiglio dei ministri” e sarà “una sintesi politica che tenga conto di un governo in cui è cambiata la maggioranza“. Ad annunciarlo è la ministra della Giustizia Marta Cartabia, in visita oggi all’Università Statale di Milano. “Quello che sta accadendo in questi quattro mesi di governo nell’ambito giudiziario rappresenta un cambiamento imponente, epocale e impressionante”, aggiunge la Guardasigilli lombarda, che ricorda poi come la riforma del processo civile sia stata già “licenziata dal governo” ed è ora nelle mani del giudizio del Parlamento.
Un passaggio “importante per la vita della gente”, spiega Cartabia: “L’abbiamo pensata con un piccolo corredo di 60 milioni di euro, soprattutto per quelle forme di risoluzione alternativa che non soltanto possono dare sollievo alle aule giudiziarie, ma possono favorire una mentalità in tribunale meno litigiosa”.
LE SFIDE CHE ATTENDONO LA GIUSTIZIA ITALIANA
Insomma, il percorso verso la riforma della giustizia avanza, come richiesto dall’Europa nell’ottica della stesura del Pnrr, con l’Italia che ha accettato la sfida di abbattere in cinque anni il 40% della durata dei processi civili e il 25% di quelli penali. Un obiettivo “che cogliamo non solo in termini contrattuali – sottolinea Cartabia – ma perché sappiamo cosa significa avere un sistema efficiente, in cui le domande trovano una risposta tempestiva e dove le imprese sono più attratte, perché sanno di poter investire in un ambiente più affidabile anche per quel che riguarda il sistema giudiziario”.
Ci sarà poi da lavorare “sull’ordinamento giudiziario – va avanti la ministra – e c’è la riforma della giustizia tributaria, che ha bisogno di un intervento innovatore”. E in più, “altri aggiustamenti sulla magistratura onoraria e per il codice della crisi di impresa” … leggi tutto