Renato Mannheimer e Pasquale Pasquino
Solo il 36% dei grillini 'apprezza' il premier
Un recente sondaggio di Alessandra Ghisleri mostra come il livello di supporto al governo Draghi sia diametralmente opposto tra gli elettori del Pd e quelli del Movimento 5 Stelle. Tra i primi vi è una fiducia al 83% al Presidente del Consiglio. Tra i grillini, viceversa, questa percentuale crolla, sino ad attestarsi al 36%.
Ci si può domandare come, malgrado questi diversissimi atteggiamenti dei rispettivi elettorati, questi due partiti riescano a stare insieme e, addirittura, almeno secondo alcuni esponenti del Pd, progettare un’alleanza ancora più stretta.
Il fatto è che gli orientamenti, gli umori e persino i sentimenti della base elettorale dei cinque stelle sono molto differenti da quelli degli eletti, rappresentanti in Parlamento e, in misura ancora maggiore, da quelli che ricoprono incarichi di governo.
La base elettorale dei grillini è in questo momento confusa e animata da percezioni contraddittorie. Indipendentemente dalla opinione su Conte in quanto presidente del Movimento (l’ex presidente del consiglio ha ottenuto martedì una buona affermazione nella consultazione on line dei militanti) una buona parte, probabilmente la maggioranza, rimpiange le posizioni ribelliste e di protesta, rendendosi conto al tempo stesso che oggi queste non sempre trovano spazio tra i vertici del Movimento.
Questi ultimi sono, come si sa, divisi al loro interno: una parte ha capito (come ha sottolineato Polito sul Corriere) che la politica è l’arte del compromesso e della mediazione e che non si può ottenere “tutto e subito”, mentre altri sono rimasti su posizioni più radicali e intransigenti.
Con la conseguenza di fratture e conflitti, addirittura con la minaccia di espulsioni e radiazioni di diversi parlamentari, misure tipiche dei movimenti in evoluzione, più che dei partiti consolidati … leggi tutto
(Andras Vas)