Il decreto, la Cgil e il rischio dell’autogol (corriere.it)

di Dario Di Vico

Circola un dubbio relativo alle posizioni di 
Landini sulle vaccinazioni obbligatorie: 

perché il segretario della Cgil «dà una pacca sulla spalla dei no vax»?

Uno dei quesiti politici che circola in questi giorni riguarda la tattica e il posizionamento di Maurizio Landini sul delicato tema delle vaccinazioni obbligatorie. Perché, per usare un’efficace espressione di Marco Bentivogli, il segretario della Cgil «dà una pacca sulla spalla dei no vax»?

Matteo Salvini e Giorgia Meloni lo fanno in quanto, impegnati in un derby, inseguono disperatamente il consenso delle «aliquote marginali», dai NoComunque fino ai nostalgici dei giardini Mussolini. Ma perché il sindacato italiano più rappresentativo mette in secondo piano l’opinione della maggioranza dei lavoratori che si sono vaccinati e finisce per proteggere solo i renitenti?

In attesa di sciogliere il rebus una proposta arriva da giuslavoristi di vario orientamento e si propone di snidare Landini. Siccome la Cgil non siederà al tavolo per aggiornare il protocollo imprese-sindacato (che ha dato grande prova di sé durante i mesi più duri della pandemia) prima che sia emanata una norma che regoli l’utilizzo del green pass, il governo dovrebbe cogliere la palla al balzo e procedere tramite un decreto legge a valenza immediata.

In questo modo Landini non avrebbe più alibi e si troverebbe costretto a riformulare ex post il protocollo e quindi a disciplinare la materia … leggi tutto

(Mufid Majnun)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *