Spesso in passato persone apparentemente comuni sono state reclutate come agenti segreti,
principalmente per soldi o per ideologia
Nel 1935 il giornalista tedesco Richard Sorge, accreditato a Tokyo e iscritto al partito nazista, scrisse un articolo molto chiaro su un’oscura e preoccupante crisi militare che stava avvenendo in Giappone, di cui in Occidente non si stava capendo molto.
L’articolo ebbe una discreta risonanza e venne addirittura tradotto in russo e pubblicato sulla Pravda, il quotidiano del Partito Comunista Sovietico. Gli amici fecero i complimenti a Sorge, ma lui invece non ne fu affatto contento e contattò i vertici sovietici per ammonirli: «Nessuno deve immaginare che c’è un collegamento tra me e l’Unione Sovietica».
Sorge, la cui storia è stata raccontata anche da Alessandro Barbero nel 2017, era una spia da anni al servizio dei sovietici. Era diventato comunista da giovane, dopo aver prestato servizio nella Prima guerra mondiale, e poi si era fatto un nome grazie all’abilità con cui osservava e capiva le dinamiche politiche dei paesi stranieri.
Proprio la fede a un’ideologia è citata tra i motivi più ricorrenti che spingono una persona spesso ordinaria e senza lunghi trascorsi militari a diventare una spia. I motivi furono riassunti nel 1988 da Stanislav Levchenko, ex ufficiale del KGB, nell’acronimo MICE: money (“soldi”), ideology (“ideologia”), coercion/compromise (coercizione/compromesso) e infine ego.
Chi aveva bisogno di soldi, in passato, era considerato un bersaglio perfetto per essere reclutato. Come ha raccontato il sito The Conversation, un esempio è l’impiegato del ministero degli Esteri John Herbert King, che nel 1935 era l’addetto a cifrare i messaggi. King si era separato da poco dalla moglie, era uno spendaccione e aveva un figlio e un’amante da mantenere, perciò attirò le attenzioni della spia sovietica Henry Pieck che lo contattò fingendosi un uomo d’affari e chiedendogli informazioni riservate in cambio di soldi, con la scusa di cercare vantaggi in borsa per la propria società … leggi tutto
(David Sinclair)