Non voterò Lepore perché:
– Perché con lui la città rimarrà ferma nei prossimi 5 anni. E questo è un lusso che nessun territorio si può permettere. A Bologna c’è ricchezza, e non ci si accorgerà subito del ritardo accumulato nel progettare il futuro. Ma la sveglia, prima o poi, suonerà.
– La città sarà ferma perché non ci sono più buone idee in quel mondo della cooperazione da cui Lepore viene (è stato dirigente Legacoop prima di fare l’assessore), e di cui è il rappresentante politico. E’ un mondo vecchio (anche anagraficamente), in crisi. Le associate a Legacoop Bologna sono diminuite dalle 295 del 2001 alle 175 del 2020 (meno 120 cooperative in 20 anni). Non è un mondo aperto ai giovani, alle nuove idee imprenditoriali (tanto per dirne una: non ha saputo intercettare e proporre il modello cooperativo al fenomeno delle “start up”).
Le uniche “grandi opere” del decennio Merola/Lepore sono targate coop: la ripavimentazione di via Rizzoli e via Ugo Bassi (Coop Costruzioni, fallita poi con un buco di 252 milioni); FICO (Coop Alleanza, che ha cumulato un passivo di quasi 600 milioni negli ultimi 3 esercizi); il people mover (Consorzio Cooperative Costruzioni, anche lui in deficit negli ultimi anni per decine di milioni di euro). Il rischio è che il vantaggio per l’impresa non coincida più col vantaggio per la comunità. Anzi, al contrario, che idee imprenditoriali vecchie si aggrappino al pubblico, per cercare di evitare la rovina.
Un esempio pratico è proprio il people mover, per cui il Comune si è impegnato a versare ogni anno e per più di 40 anni fino a 1,5 milioni di euro al gestore se questi non arriva a fare 545.000 biglietti. L’eventuale guadagno è privato, il buco invece lo copre il pubblico. Così son buoni tutti a fare gli imprenditori.
– La vocazione di Bologna, sede della più antica Università, e di una creatività diffusa, è la cultura.
E invece Lepore ha puntato sul “food”: la Bologna che come Assessore è andato a presentare a New York è la “city of food”. La città di FICO, dei taglieri, dei supermercati, come il nuovo Conad in via Indipendenza o la coop in via Barberia. O del pallone. Lepore ha stanziato 40 milioni per il restyling dello Stadio. E ha tagliato la cultura. Da 2 anni ha soppresso il bando da 160.000 euro per le attività culturali in piazza Verdi, e ha dimezzato i fondi per l’istituzione Bologna Musei. … leggi tutto