di Andrea Staid
Dati e testimonianze per comprendere la migrazione da un punto di vista antropologico.
In tibetano la parola usata per identificare “l’essere umano” è a-Go ba, espressione che può essere tradotta come “viandante”, colui che migra. Noi animali umani ci siamo sempre spostati, e questa è una caratteristica che ci accomuna con gli animali migratori.
A pensarci bene, possiamo definirci dichiaratamente così: animali migratori. Attraverso il viaggio – fisico e oggi anche virtuale – le culture umane si incontrano, si conoscono e si giudicano nella loro incredibile varietà. Come ci ricorda lo scrittore e antropologo Giulio Angioni, questo mescolamento e questo sincretismo per contatto, così strettamente legati alla mobilità e alla migrazione, sono forse la sola “regola” di sterminati millenni di modi umani di vita, dai grandi imperi del passato al colonialismo moderno, fino all’attuale globalizzazione.
Perché partire
Il viaggio, parte fondante del processo di ominazione, cioè il farsi uomini nel tempo e nello spazio, attraverso una mutazione per contatto, è anche l’esperienza fondamentale sulla quale si costruisce il sapere antropologico … leggi tutto