di Andreina Baccaro, Luca Muleo
Si era presentato con un avvocato, facendo perdere tempo ai medici. Interruzione di pubblico servizio
Dalla parte della legge alla parte opposta. Prima sospeso, ora indagato. Un poliziotto e un militare della Guardia di Finanza sono stati indagati, in due fascicoli separati, dalla Procura di Bologna per interruzione di pubblico servizio, per aver causato con la propria condotta che si ritiene strumentale ritardi e disservizi negli hub dove si erano presentati per l’immunizzazione.
Il poliziotto è il funzionario Giuseppe Accrogliano’ che era andato all’hub di Casalecchio con un avvocato, facendo una sfilza di domande al medico di turno. A un certo punto, insoddisfatto, ha chiamato il 112 e poi se n’è andato, senza farsi vaccinare.
Entrambi sono sospesi dal servizio per non aver ottemperato all’obbligo.
La vicenda
Accroglianò, vice questore aggiunto e vice capo della squadra Volanti della Questura di Bologna, dal 7 gennaio sospeso dal servizio come previsto dalla normativa entrata in vigore a metà dicembre, perché non immunizzato, avrebbe seguito un copione che secondo l’Ausl tanti no vax stanno recitando in queste settimane. Ora è a casa e senza stipendio, ha dovuto riconsegnare arma e tesserino.
Il dirigente della polizia dopo aver regolarmente prenotato il suo appuntamento, all’inizio dell’anno si è presentato insieme a un suo legale nell’hub di Casalecchio. Ha atteso il turno, poi è arrivato davanti al medico che l’ha accolto e preso in carico.
E ha iniziato a tempestarlo di domande, creando fila e rallentamenti alle operazioni. Sciorinata una lunga serie di quesiti ai quali il dottore ha risposto puntualmente, Accroglianò si è dimostrato insoddisfatto e ha chiamato i carabinieri.
Si tratterebbe di un modo per ufficializzare la presunta impreparazione del medico, la sua non idoneità a vaccinarlo. E dunque di scaricarsi dalla responsabilità della mancata vaccinazione, cercando poi di far valere la tesi sul posto di lavoro.