di Beppe Severgnini
È giusto essere cauti, adottare comportamenti sensati, sostenere le autorità sanitarie. È invece sbagliato trattare con crudeltà le persone. Siamo ai confini del razzismo sanitario
Conoscete l’espressione «Siamo tutti sulla stessa barca»? Se la barca è immensa e rotonda, potremmo dire: siamo tutti sullo stesso pianeta. Il coronavirus sta dimostrando che il mondo è unito: non solo dal clima, dagli aeroplani, dagli smartphone e da Netflix.
Un motivo in più per mostrarci saggi. Cosa che non sempre siamo. In questi giorni, il comportamento verso i cinesi in Italia è irrazionale e offensivo: difficile dire quale delle due cose sia più grave. Come sappiamo – come dovremmo sapere – la trasmissione del virus è legata a luoghi e contatti: non a un’etnia.
Un ristorante cinese a Milano non presenta alcun rischio; un ristorante italiano a Wuhan, sì. È ragionevole la decisione dell’associazione internazionale delle società di crociera («Non salgono a bordo persone che hanno viaggiato nella Cina continentale negli ultimi 14 giorni») … leggi tutto