La risoluzione è stata approvata lo stesso giorno della famigerata conferenza di Wansee,
che 80 anni fa decise la soluzione finale della questione ebraica.
In presenza di un gruppo di sopravvissuti al genocidio nazista, il voto dell’Assemblea delle nazioni unite esorta gli Stati membri a “respingere senza alcuna riserva qualsiasi negazione o distorsione dell’Olocausto come evento storico”.
“Solo il 54% della popolazione mondiale ha sentito parlare dell’Olocausto. Un terzo è scettico sulla narrazione dei fatti. Alcuni credono che il numero dei morti sia stato esagerato mentre altri sostengono che il genocidio sia un mito” dice Gilad Erdan, ambasciatore di Israele alle Nazioni unite.
La risoluzione elogia i paesi che si sono “attivamente impegnati a preservare i siti che servirono da campi di sterminio e di lavoro forzato, luoghi di detenzione e uccisione durante l’Olocausto.
Attraverso la memoria, è possibile tenere alta la guardia.
Secondo il documento approvato dalle Nazioni unite, il genocidio che ha ucciso 6 milioni di ebrei, circa due terzi della popolazione ebraica d’Europa, “sarà per sempre un monito per tutti i popoli sui pericoli dell’odio, del fanatismo, del razzismo e del pregiudizio”.