In tanti hanno creduto che la voce del M5s e di Di Maio fosse vox populi, visto anche il forte successo elettorale. E l’hanno scambiata per la vox dei
“Onestà, onestà”. Ricordate? Ma che cos’è l’onestà politica? Nel suo saggio su Etica e politica, Benedetto Croce così risponde: «Non è altro che la capacità politica, come l’onestà del medico e del chirurgo è la sua capacità di medico e di chirurgo, che non rovina e assassina la gente con la propria insipienza condita di buone intenzioni e di svariate e teoriche conoscenze». Ne consegue che «la disonestà coincide con la cattiva politica, con l’incapacità politica». Ecco che l’onestà, come nella neolingua della quale parla George Orwell, si tramuta nel suo esatto contrario. Chissà se Luigi Di Maio ha mai meditato su queste parole del filosofo abruzzese. E’ probabile che, in tutt’altre faccende affaccendato, non abbia avuto tempo e voglia di rifletterci sopra.
Un peccato. Perché l’ex capo politico dei 5 Stelle si sarebbe risparmiato parecchi errori. Ecco che è passato dalle stelle – è proprio il caso di dirlo – alle stalle. O, se più vi piace, dagli altari nella polvere. D’altra parte è arcinota la massima di Abramo Lincoln. Diceva, il presidente degli Stati Uniti: «Si può ingannare un uomo per l’intera vita, tutti per una volta, ma non si possono ingannare tutti per sempre» … leggi tutto