Una rete transnazionale del complottismo dietro i 50mila manifestanti di Bruxelles (valigiablu.it)

di Jacopo Di Miceli

Mentre, all’inizio del 2021 infuria il dibattito 
sull’introduzione del passaporto vaccinale 
europeo in forma digitale,

il trentottenne fiammingo Tom Meert comincia a preoccuparsi. Da informatico, sa con quali tecniche i giganti della tecnologia perforano la privacy degli utenti e teme che la minaccia possa estendersi al rapporto tra governi e cittadini. Ha anche paura per il futuro di sua figlia. Così, a distanza di pochi giorni, fonda due associazioni.

La prima si chiama Free The Children: le dà vita insieme a Leo Van den Eeden, che ha incontrato sul forum olandese Viruswaanzin, un gruppo di contestatori delle restrizioni sanitarie guidati da Willem Engel, ex dottorando in farmacia riciclatosi maestro di danza brasiliana. Il 4 marzo, da presidente di Free The Children,

Meert partecipa con un pugno di persone a una veglia nella sua città, Lovanio, per sensibilizzare sulla privazione del diritto all’istruzione e alla socialità dei giovani, nonostante – così si afferma sul sito dell’associazione – trasmettano raramente il nuovo coronavirus.

Insieme a due amici, rimasti anonimi, Meert fonda poi Europeans United, un’organizzazione che si definisce il “più grande movimento europeo per la libertà e la democrazia di sempre” e che condanna le “misure illegali e sproporzionate” imposte dai governi “con la scusa della pandemia”. “L’Europa intera rischia di sprofondare nella dittatura”, è il suo ammonimento, perché “la cosa peggiore che abbiamo importato dalla Cina non è il virus ma la tentazione totalitaria”.

Meno di un anno dopo, domenica 23 gennaio, Europeans United è a capo di un’imponente manifestazione internazionale a Bruxelles – cinquantamila dimostranti – contro passaporti e obblighi vaccinali. La protesta finisce sulla stampa estera per i pesanti scontri con le forze dell’ordine e per la devastazione della sede dell’Alto Commissariato per gli affari esteri dell’Unione Europea, ma per Meert, che il giorno successivo partecipa a un dibattito televisivo con la Ministra dell’Interno belga Annelies Verlinden, è un successo.

È la prova che sulle politiche di sanità pubblica “ci sono molte persone che non si sentono ascoltate”, dichiara, pur condannando le violenze.

Ma come ci è riuscito? Sebbene la manifestazione sia stata presentata come una spontanea mobilitazione dal basso, bisognosa del contributo di volontari e di donazioni, a un’indagine più approfondita emerge la regia di una rete professionale di ideologi anti-vaccino americani ed europei.

Meert non è l’unico a essere in allarme per i bambini. Condivide questo timore con la connazionale Senta Depuydt, lobbysta accreditata al Parlamento Europeo per conto del Forum europeo per la vigilanza sui vaccini (EFVV). Fra gli obiettivi dell’associazione, che annovera fra i suoi membri onorari l’autore dello studio fraudolento sulla correlazione tra autismo e vaccino trivalente, Andrew Wakefield, ci sono la promozione della “libertà di scelta in materia di vaccinazione” e l’informazione “sugli effetti negativi della vaccinazione e sul conseguente impatto finanziario, sociale e psicologico sulla società”. 

Depuydt, però, è soprattutto presidente del ramo europeo della Children’s Health Defense di Robert F. Kennedy Jr., figlio di Bobby e nipote dell’ex presidente degli Stati Uniti, inserito dalla non-profit britannica “Center for Countering Digital Hate” tra i dodici maggiori diffusori di disinformazione sui vaccini al mondo.

I rapporti tra Europeans United e Depuydt risalgono almeno al 29 maggio 2021, quando la giornalista belga è invitata come oratrice alla prima, grande uscita pubblica del gruppo di Meert a Bruxelles … leggi tutto

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