Le ombre sul metodo Report
«Avete scoperchiato il vaso di Pandora». La mail che una giornalista Rai manda al Riformista a metà mattinata riassume bene il momento topico dell’inchiesta. La Procura regionale della Corte dei Conti per il Lazio, guidata dal presidente Pio Silvestri, ha aperto un fascicolo istruttorio sul caso delle presunte fatture fittizie della trasmissione Report.
Si tratta di capire come e quanto la magistratura contabile deciderà di affondare la sonda e se riscontrerà rispondenza speculare tra fatture approvate dalla Rai e puntuali messe in onda dei servizi corrispondenti: una congruenza dare/avere effettiva, sostanziale e non solo sulla carta.
Fonti interne ci incoraggiano a andare avanti. La trasmissione ha fatto ricorso più volte al metodo di cui Ranucci dà conto alla telecamera nascosta? Andando a ritroso, il 3 maggio 2021, ecco Ranucci presentare i 40 minuti di quel video prodotto in Autogrill da una “fonte anonima”: l’incontro tra Matteo Renzi e lo 007 Marco Mancini di cui successivamente dipingerà un sommario identikit (“È una professoressa”).
Una versione che non ha mai convinto tutti. Dietro c’era anche in quel caso una mano amica? Adesso starà alle verifiche contabili e amministrative valutare una serie di elementi sulle ditte coinvolte. Nel caso dei video della telecamera nascosta, i finti fornitori di servizi video non risultavano registrati sull’albo fornitori Rai, né Ranucci gliene fa menzione. Chiede loro di compilare un modulo e niente di più, premurandosi solo di domandare: «Voi fate anche cose legali, no?».
Sui social Ranucci prova a rialzare la cortina fumogena. Ieri è tornato a dire: “Fatti vecchi, archiviati”. Ma la Rai non segue Ranucci sulla linea della difesa a oltranza. «A seguito della richiesta di aggiornamenti sul caso del conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, pervenuta alla Rai da parte del presidente della Commissione parlamentare per l’Indirizzo generale e la Vigilanza dei servizi radiotelevisivi si conferma che è nel pieno interesse dell’Azienda fornire tutte le informazioni sugli sviluppi degli accertamenti in corso a tutela dell’Azienda stessa, della trasmissione in questione, degli utenti e di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti”, fa sapere la Rai in un comunicato.
Tre sono le linee di attenzione: quella reputazionale ed etica, quella contabile-amministrativa (ci sono già stati casi eccellenti di condanne al risarcimento in solido) e quella legata alla delicatezza del tema Servizi segreti. A questo proposito, il Dis è stato attivato e sta portando avanti una ricognizione dell’accaduto, riepilogando l’antefatto e le sue radici meno note. Gli uffici afferenti ad Elisabetta Belloni stanno ricostruendo – anche sulla base del video da noi pubblicato – quali figure dell’intelligence siano state sovraesposte dalle millanterie (così definite dalla sentenza di Verona) di Sigfrido Ranucci.
Intanto il presidente della Vigilanza, Alberto Barachini, chiede ai vertici Rai di fare chiarezza sulla vicenda, aggiornando in tempi rapidi la bicamerale sulla procedura di audit avviata da Viale Mazzini – e si riserva di ascoltarli quanto prima a San Macuto.
Sul tavolo, sia il video del Riformista, sia lo scambio di messaggi tra Ranucci e i parlamentari Andrea Ruggieri (FI) e Davide Faraone (IV), emersi durante l’audizione dell’ad Rai Carlo Fuortes l’8 febbraio … leggi tutto