Grecia, come sopravvive la speranza nell’inferno del campo profughi di Moria (valigiablu.it)

di Roberta Aiello

Moria, il campo profughi dell'isola di Lesbo, è tristemente noto per il sovraffollamento e le condizioni di vita insostenibili a cui vengono sottoposti i migranti che tentano di raggiungere i paesi europei in cerca di fortuna e di una vita migliore lontana da guerre e conflitti. 

Secondo gli ultimi dati forniti dalle Nazioni Unite all’inizio del mese di febbraio a fronte di 2.200 posti disponibili, la struttura e gli spazi ad essa adiacenti accolgono più di 18.000 persone. Eppure, nonostante i forti disagi, le risse e le proteste la vita continua offrendo ogni giorno anche storie e testimonianze di resilienza, forza, coraggio, compassione e umanità.

A raccontarle, sul Guardian, il giornalista Sam Wollaston che si è recato due volte a Lesbo “a caccia di speranza”, dopo che era arrivata al giornale una lettera di un operatore umanitario preoccupato che il racconto di quel luogo fosse inesorabilmente negativo, mentre per lui lavorare a Moria era stata un’esperienza incredibile durante la quale aveva avuto l’occasione di assistere ad atti di gentilezza di persone straordinarie che gli avevano dato fiducia nell’umanitàleggi tutto

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