di luigi romano
Il virus si diffonde in queste ore con maggiore velocità nel paese, e anche a Napoli attraversa città e provincia, anche se per ora la metropoli sembra resistere – non si sa per quanto ancora – più che al contagio, alla paura.
Le mascherine si contano sulle dita di una mano, così come gli assalti ai supermercati, e non c’è ancora nessun lockdown dei quartieri, a parte l’autoisolamento della comunità cinese.
Le contraddittorietà emerse negli ultimi giorni dalle decine di provvedimenti dei vari organi istituzionali, prima del decreto ministeriale di ieri, lasciano intravedere tutti i timori dei vertici delle catene di comando, in particolare riguardo l’assorbimento da parte del sistema sanitario nazionale degli infetti più gravi, colpiti da complicazioni respiratorie.
Un’angoscia che si manifesta anche in Campania – nonostante il “miracolo” annunciato a dicembre 2019 dal governatore De Luca con l’uscita dal commissariamento – che soffre la mancanza di quindicimila unità di personale medico, specializzato e non, e la carenza di presidi sanitari pubblici … leggi tutto