Beppe Grillo ha stretto un accordo per tornare a gestire la comunicazione del Movimento 5 Stelle,
ormai condotto allo sbando totale dall’ambiguità di Giuseppe Conte. Secondo Marcello Sorgi la cosa più probabile è che il ritorno di Grillo “diventi la premessa per nuove divisioni, al vertice come alla base. Basta pensare allo scontro sanguinoso che si svolse tra i due nel giugno 2021 al momento di dar vita a una nuova struttura pentastellata”.
Sorgi ha poi analizzato i motivi per cui Conte è rimasto prigioniero delle sue ambiguità, non riuscendo neanche lontanamente a perseguire la “missione” che gli è stata data, quella di risollevare il M5s. Anzi, lo ha affossato e forse in maniera definitiva: “Ad esempio, si capiva che, diversamente da Grillo, il nuovo leader non era affatto convinto del sostegno a Draghi.
Non è stato in grado di proporre un’alternativa alla severa gestione del nuovo premier. Allo stesso modo, s’intuiva che Conte era favorevole all’alleanza con il Pd. Anche in questo caso, però, non ha fatto nulla o quasi a rafforzarla”.
Secondo Sorgi la “dubbiosità” è il tratto distintivo di Conte ed è ciò che ha dato vita a una comunicazione discontinua: “E dire che proprio la comunicazione, che Conte ha preteso di controllare da solo, era stata il grosso dello scontro con Grillo.
Ora che la voce del garante torna a essere autorizzata a farsi sentire, sarà improbabile che dai due nasca un coro; prevedibile, piuttosto, una stecca dopo l’altra”.