Dobbiamo ringraziare la partigiana Tina Anselmi se oggi abbiamo il SSN (thevision.com)

di Jennifer Guerra

In questi giorni difficili per il nostro 
Paese, il plauso al servizio sanitario 
nazionale è unanime: nonostante 
le difficoltà dovute ai continui tagli 
e alla mancanza di personale, lo sforzo 
di medici e infermieri per fronteggiare 
questa crisi è senza precedenti. 

Se a oggi riusciamo a rispondere a una simile emergenza sanitaria è perché qualcuno credeva che l’accesso alle cure dovesse essere libero e gratuito per tutti. E a farlo è stata una donna, Tina Anselmi.

Tina Anselmi è stata una delle figure più importanti della storia della Repubblica, nonostante venga raramente ricordata in quanto tale. Nata nel 1927 a Castelfranco Veneto, a soli 17 anni si unisce alla Resistenza dopo aver assistito assieme ai compagni di scuola, su ordine dei fascisti, a un’impiccagione in piazza in seguito a un rastrellamento. Come racconta nell’autobiografia Storia di una passione politica, sceglie il nome di battaglia Gabriella, ispirandosi all’arcangelo Gabriele.

Dopo la guerra studia Lettere e diventa insegnante di italiano. Parallelamente comincia la sua attività politica nelle file della Democrazia Cristiana, alla quale è iscritta dal 1944, attivandosi soprattutto per convincere le contadine a votare … leggi tutto

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